Bari: I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari presentano i risultati dell’attività operativa, relativa all’anno 2021.

Il Nucleo Carabinieri TPC di Bari, nell’ambito delle numerosissime attività investigative avviate in Puglia, Basilicata e all’estero nell’anno 2021, ha restituito al patrimonio culturale nazionale, beni archeologici, antiquariali e di arte contemporanea che stavano per essere definitivamente dispersi. Il traffico   illecito   di   beni   culturali,   pur   risentendo   ancora   della   crisi pandemica, non ha mai smesso di proliferare, soprattutto sui canali dell’ ​ e-commerce.Nell’ambito  repressivo,sono  139   persone le   persone   deferite all’Autorità giudiziaria per i reati di ricettazione, violazioni in materia di ricerche   archeologiche,   detenzione   di   materiale   archeologico, contraffazione di opere d’arte, violazioni in danno del paesaggio ed altre violazioni previste dal Codice dei beni Culturali e del paesaggio oltre che dal Codice Penale.47 sono state le perquisizioni domiciliari e locali eseguite a supporto delle attività investigative condotte che hanno consentito il sequestro di ​2.009 beni culturali (erano 1.329  nel 2020), di cui  255  di tipo antiquariale, archivistico e librario, 5 reperti paleontologici, 1.749 reperti archeologici e 107 opere d’arte contraffatte, per un valore economico stimato in  Euro14.929.361​ per i beni autentici e di Euro 1.890.000 per quelli contraffatti,qualora immessi sul mercato come originali. Particolare impulso è stato dato alla tutela e alla salvaguardia delle aree archeologiche. Lo scavo clandestino, infatti, ancora oggi rappresenta una delle più grandi piaghe del patrimonio culturale ed alimenta un traffico di livello internazionale intorno al quale ruotano enormi interessi economici e commerciali. E’ da queste due regioni, del resto, che gran parte dei reperti archeologici   nazionali   (spesso   di   inestimabile   valore   storico-culturale) vengono illecitamente trasferiti e venduti all’estero. ​

In tale quadro, nel 2021,sono   state   adottate   misure   tese   all’identificazione   oltre   che   dei responsabili degli scavi clandestini, anche dei fruitori dei beni archeologici estirpati dal territorio, che spesso e volentieri vengono esposti in bella mostra in lussuose abitazioni o ville. 6  persone sono state deferite per lo specifico reato ​ di scavo clandestino, mentre un attento monitoraggio dell’e-commerce, ha permesso il deferimento all’A.G. di  31   persone  per impossessamento e detenzione illecita di beni culturali appartenenti allo Stato recupero, con il contestuale recupero di 967 reperti archeologici databili IV- II sec. a.C. e 76  monete di natura archeologica.

In tale contesto investigativo, nel Giugno del 2021 il Nucleo TPC di Bari ha portato a termine il più grande recupero di archeologia mai fatto in Puglia e Basilicata ed uno dei più grandi al livello nazionale. Grazie ad un’attività investigativa   durata   più   di   due   anni,   supportata   da  EUROJUST e coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, venivano rimpatriati 782 reperti archeologici   di   origine   pugliese,   di   straordinario   valorestorico/culturale, economicamente stimato dagli archeologi in non meno di 11   milioni   di   euro,   rinvenuti   nella   disponibilità   di   un   facoltoso collezionista belga. Le indagini, partite dallo studio di una ​stele daunia dalle peculiarità decorative tipiche dell’area archeologica di Salapia, agro del Comune di Cerignola (FG), esposta in alcune  mostre nei musei nazionali di Ginevra e Parigi negli anni ’90, consentivano il rinvenimento di un vero e proprio tesoro archeologico costituito da un numero elevato di vasi apuli a figure rosse, anfore, ceramiche a vernice nera, ceramiche indigene e attiche, a decorazione dipinta geometrica e figurata, stele figurate in pietra calcarea dell’antica   Daunia, oltre a numerosissime terrecotte figurate c.d. “tanagrine​” , testine fittili, statuette alate, ecc. Si tratta di beni nazionali databili tra il VIe il III secolo a.C., tutelati ai sensi del “ Codice dei beni culturali e del paesaggio” e depredati e smembrati dai contesti originari. ora rimpatriati. Altra importante attività investigativa (a lungo termine poiché iniziata nel 2019) conclusa nel 2021 è quella che consentiva l’individuazione di un gruppo criminale, composto da mercanti d’arte, collezionisti e speculatori occasionali,   con   ramificazioni   in   tutta   Italia,   che   aveva   creato   una pervasiva rete commerciale di ricettazione e commercializzazione di opered’arte false e/o contraffatte, attribuite al maestro “ Mauro Reggiani” uno dei massimi esponenti dell’astrattismo in Italia. Le indagini, supportate da attività tecniche e coordinate dalla procura della Repubblica di Lecce.Le  60  opere sequestrate, proposte in commercio a prezzi compresi tra15.000 e 70.000 euro, avrebbero fruttato alla compagine oltre un milione di   euro. Deferite all’Autorità Giudiziaria complessivamente 26 persone coinvolte a vario titolo nella ricettazione (648 C.P.) e per aver posto incircolazione opere d’arte false/contraffate (178 D.lgs. 42/2004).

L’impegno del Nucleo nella lotta alla contraffazione di opere d’arte ha interessato anche altri autori di arte contemporanea di fine ‘800 e inizio novecento. Nell’ambito di una mirata indagine, infatti, è stato individuato un lotto di dipinti, destinati ad una casa d’asta della Provincia di Bari, che li   avrebbe   commercializzati   sul   territorio   nazionale.   Nel   corso   delle investigazioni sono state denunciati tre collezionisti, improvvisati mercanti d’arte, residenti nella Provincia di Bari, Siena e Torino che, in concorso, sierano organizzati per veicolare la vendita del detto lotto di opere d’arte false per il tramite della predetta casa d’asta. Sono complessivamente state  10  i sequestri eseguiti da questo Nucleo, di altrettanti dipinti di buona fattura ma assolutamente falsi. Gli stessi erano stati attribuiti a“Gio’   Fattori”,   uno   dei   più   sensibili   esponenti   del   movimento   deiMacchiaioli, a  Mario Sironi fra gli iniziatori del movimento artistico ​qualedel Novecento nel 1922 a Milano, a  Ottone Rosai, Ardengo Soffici, Gino Severini, Franco Gentilini, Virgilio Guidi e Mauro Reggiani. I dipinti, qualora commercializzati come autentici, avrebbero potuto garantire un profitto pari a  300.000 euro.Nell’ambito del settore antiquariale ed in particolare di quello archivistico e librario, sono stati rinvenuti e sequestrati 17 documenti archivistici di inestimabile valore culturale, in vendita online per poche centinaia di euro.I   manoscritti,   legati   alla   storia   della   città   di   Barletta   e   provenienti dall’Archivio Diocesano di Trani erano stati oggetto di vari trafugamenticonsumati negli anni ad opera di ignoti in danno del patrimonio delle Chiese  di Santa Maria Maggiore e San Giacomo. L’esame tecnico, curato dai funzionari della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia,ne ha attestato l’autenticità e la datazione al periodo compreso fra il 1562 e il 1830.Le indagini hanno consentito di deferire all’A.G. il responsabile per ricettazione. In materia di tutela del paesaggio sono state incrementate le attività finalizzate   a   perseguire   la  realizzazione   di   opere   edilizie   abusive   o realizzate in difformità rispetto ai progetti approvati in centri storici o comunque   in   aree   sottoposte   a   vincolo.   In   tale   contesto   sono   state denunciate 18 persone.

Il   costante   impegno   profuso   dai   militari   del   Nucleo   TPC   di   Bari   ha permesso, altresì, di esprimere un’efficace e coordinata azione preventiva e di controllo in Puglia e Basilicata, così riepilogata:-76   controlli  a   esercizi   commerciali,   mercati   e   fiere   di   oggetti antiquariali;- 8 verifiche  ​alla sicurezza anticrimine di musei, biblioteche ed archivi congiuntamente agli organi periferici del Ministero della Cultura (MiC) con la finalità di individuare eventuali punti di criticità sui sistemi didifesa passiva;- 84   controlli  nelle   aree   archeologiche   ritenute   potenzialmente   più esposte alle aggressioni criminali, svolti congiuntamente al personale delle   Soprintendenze,   del   6°   Nucleo   Elicotteri   di   Bari   e   dell’Arma Territoriale e dei Carabinieri Forestali;- 118 controlli su aree tutelate da vincoli paesaggistici;- 1798   controlli  di beni culturali nella  ​Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti.Nel 2021 sono stati consumati appena 11  furti di beni culturali di cui 4 in danno di chiese.

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