Processo “Giustizia svenduta”: il Tribunale di Lecce infligge decine di anni di carcere agli imputati della vicenda tranese. All’ex gip Michele Nardi 16 anni e 9 mesi di reclusione e radiazione dalla magistratura

Condanne pesanti per gli imputati del troncone del processo sulla Giustizia svenduta al Tribunale di Trani. La Camera di Consiglio della Sezione penale del Tribunale di Lecce ha inflitto all’ex gip Michele Nardi 16 anni e 9 mesi di carcere, all’ispettore di polizia, Vincenzo Di Chiaro 9 anni e 7 mesi,  all’avvocatessa barese Simona Cuomo 6 anni e 4 mesi, a Savino Zagaria 4 anni e 3 mesi e a Gianluigi Patruno 5 anni e 6 mesi. Attualmente agli arresti domiciliari Nardi è stato arrestato a gennaio dello scorso anno assieme all’allora pm tranese Antonio Savasta (condannato a 10 anni di reclusione con rito abbreviato) con l’accusa, per entrambi, di aver intascato tangenti di grossa entità, tra cui anche gioielli, diamanti e altre utilità per assicurare a imprenditori la vittoria di cause giudiziarie e tributarie. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 2014 e il 2018. Per tutti i condannati, inoltre, è stata disposta l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e dalla professione. Nardi, in particolare, è stato radiato dalla magistratura.

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