Foggia-Elezioni: L’astensionismo cara Foggia, chi tace acconsente

A Foggia c’è un’arte in cui il foggiano medio si distingue che riesce a lamentarsi,influendo anche sulla città di Foggia con la sua eredità di avere disservizi che influisce nella pessima qualità della vita (certificata ogni anno dalle statistiche,che fa arrivare il capoluogo nelle ultime posizioni). 

Se andiamo a vedere il popolo foggiano è anche pigro o non si interessa alla politica o scoraggiato dalle varie indagini della Procura della Repubblica che ha fatto uscire fuori accordi sotto banco con relativo pagamento di mazzette. Eppure si può cambiare facendo  un gesto semplice, ma decisivo perché offre la possibilità  di cambiare tutte quelle cose che non si digerisce.

Cosa fa il foggiano,non si presenta, si rifiuta di votare, di scegliere chi debba rappresentarlo e a chi affidare il potere di amministrare la città e, chissà, di eliminare almeno una parte delle sue storture che hanno portato a far arrivare Foggia nelle ultime posizioni. Non dovrebbe tacere anzi dovrebbe dare voce alle proprie idee di gestione della cosa pubblica,questo è l’unico modo per far cambiare le cose. 

Una grossa percentuale non ha espresso la propria scelta alle ultime amministrative e politiche. Che significa questo, che non esprimersi  ha deciso di non partecipare al momento di massima espressione della vita democratica,stanno quindi in silenzio anche per i prossimi 5 anni. Questo significa che le loro motivazioni sono cosi sufficienti per rinunciare ad un diritto fondamentale, cardine della nostra Costituzione,esprimere il proprio voto. Questa rinuncia dovrebbe far smettere di lamentarsi, ma persino di sospirare di fronte alle centinaia di disservizi dal trasporto,alla raccolta dei rifiuti alla manutenzione del verde ecc.ecc. o di fronte alla sporcizia che insudicia le strade dal centro alle periferie. Come si dice “Muti devono stare”. 

Come disse Falcone e Borsellino il silenzio, è d’oro, in troppi casi in queste situazioni e zone dell’Italia si trasforma in omertà. I foggiani in questi ultimi anni hanno  sbraitato non avendo nessun risultato.

Si indignano a chiacchiere, ma in questa situazione in cui far valere il loro spirito legalitario e antimafioso, per avere più civiltà, ecco che perdono la parola. Continuando a lamentarsi.

Questi foggiani sono la vera maggioranza, un esercito che non parla non esprime il proprio potere di cambiare tutto. Terminando, chi sta zitto, a queste votazioni  ha taciuto. Perché chi tace semplicemente acconsente

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