Politiche: Amati “Michele Emiliano è il responsabile”

Ve l’avevo detto” è una delle frasi che mi disturbano di più: significa aver avuto ragione quando non si può più fare nulla. Ma devo sottolineare che volevano cacciare me dal partito, per aver detto quello che ho detto, e invece sono stati i cittadini a cacciare loro. Come quelli che andarono per suonare e furono suonati». Amati,affonda ancora di più,consigliere regionale del Pd, non ha paura a dirle. 

L’analisi del voto è impietosa.

«Nella Puglia presentata come l’inespugnabile Stalingrado e rivelatasi invece una delle peggiori regioni italiane, il responsabile è Michele Emiliano con il suo sistema di potere. Prima si prende tutti i posti utili, con il beneplacito di Roma in violazione delle norme statutarie, e oggi dice che l’alleanza fra Pd e M5S avrebbe significato la vittoria senza considerare che il successo pugliese dei Cinque Stelle è arrivato con un voto anche contro la sua gestione. Ma sono responsabili anche coloro che non potevano parlare a tempo debito e oggi vogliono tutti un nuovo Pd, come Loredana Capone. Dov’erano queste persone quando hanno assecondato tutto quanto era utile per il suicidio del Pd? Ci vuole adesso una grande pulizia, ma gli spazzini non possono essere loro».

Chi pulirà tutto questo sporco?

«Penso di avere titoli per fare anche io lo spazzino. Decaro è uno di coloro cui non hanno fatto toccare palla nella partita per le candidature, ma alla sua critica al Pd nazionale deve aggiungerne una alla gestione del partito in Puglia».

Decaro in un post ha detto cio’ che pensa in merito ai pulitori.

«Ecco, io lo affiancherò quando si tratterà di dire che è il sistema di potere di Emiliano che non va: bisogna avere parole di chiarezza. Va interrotto il gioco Emiliano-Lacarra-Boccia, quest’ultimo mandato a commentare i risultati elettorali in tv per consegnarci alla sconfitta anche la prossima volta».

Cosa ne pensa del PD in Puglia.

«Non ci voglio pensare. Il Pd ha fatto vincere Giorgia Meloni in Puglia e in Italia, punto. E poi come si può demonizzare il risultato delle Politiche, se il demonio sono stati il Pd e la sua classe dirigente? Un partito lontanissimo dalle persone e dalle loro esigenze. Si è ridotto a un partito dell’alta società che manda in Parlamento chi ha vissuto una vita da adulatore, dimenticando che il nostro statuto prevede primarie e parità di genere».

Cosa succederà adesso?

«Ovviamente si parlerà di congresso, che ci piace più del governare. Lo chiedo anche io il congresso, ma con primarie aperte tanto a Roma che a Bari perché siano i cittadini a fare pulizia e dare un profilo nuovo e moderno al partito».

Lei cosa farà ?

«Ci penserò, ma certamente sosterrò chi vorrà portare avanti l’idea di un grande partito popolare di massa».

Ha fatto una campagna elettorale da “antagonista”.Se il segretario impone una linea e non si rispetta non significa non rispettare le direttive date, non ha influito negativamente su queste elezioni?

«Per quanto abbia una buona opinione di me, non penso di aver influito su questo tsunami. Gli antifascisti del Pd sono stati contenti di utilizzare una legge elettorale fascista, peggiore della legge Acerbo, nella composizione delle liste arrivando persino a violare le regole statutarie che prevedono parità di genere e primarie. Quando l’ho detto, mi hanno risposto che “i panni sporchi si lavano in casa”, che significa voler mentire ai cittadini in campagna elettorale. lo ho fatto soltanto dichiarazioni risolute invitando tante persone nel Pd a essere coraggiose, perché tacere e galleggiare è il preludio dell’affogare».

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