Amara accusa Capristo “patto col diavolo” per la carriera, nei verbali ci sono le nuove accuse all’ex procuratore

L’avvocato siciliano in maniera precisa ricostruisce tutto il sistema “intrecco “ che avrebbe condizionato  le nomine dei vertici della magistratura.

Che il sistema giudiziario oramai è inquinato non si mette in discussione. Che il sistema” intreccio” costituito da Capristo e company è consolidato. Che il sistema avesse a disposizione molte persone è evidente. Che la struttura verticistica  avesse un suo peso si sta evidenziando man mano che le indagini vanno avanti. Capristo ha fatto molte pressioni  per raggiungere la posizione in Procura. Chi ha dato una grande mano sicuramente è poliziotto Paradiso che essendo stato presso la presidenza del Senato,e presso altre istituzioni governative  ha certamente delle relazioni importanti di un certo peso.  I verbali dell’avvocato siciliano sono pieni di informazioni elementi cruciali e molto rilevanti, Amara ha raccontato che le relazioni costruite   negli anni fra il 2014 e il 2017  “è come un gomitolo di seta da dove estrarre le bave essenziali dai bozzoli”,rapporti che vanno da  Roma, Bari,Trani,Firenze e Taranto. Tutto viene  dalle prove dell’esattezza e la conferma di quello che la Procura della Repubblica di Potenza ha ipotizzato nello scrivere l’ordinanza del 13 giugno.

Il poliziotto Filippo Paradiso abbia maturato una professionalità tale a gestire con oculatezza il potere di influenzare idee e seminare consigli da agevolare la nomina di persone che possano tornare utili come Carlo Capristo al vertice della Procura  di Taranto.

Amara con il suo tono sereno e nel contempo rassicurante da uomo che e ben inserito in contesti sia pubblici che privati,ha scritto fiumi di verbali al fine di illustrare in maniera limpida la situazione.”Che il Paradiso era molto legato al procuratore e a politici di spessore come la presidente del Senato, Elisabetta Casellati si vedeva dalla sua padronanza e dalla sua oculatezza nel formulare pensieri e strategie”. Continua amara “nel 2013 mi trasferii dalla Sicilia nella capitale, un ufficiale superiore  me lo presentò dicendo “lui conosce mezza  Romà”.Cio’ che mi era stato detto di lui lo riscontrai perché quando sono stato invitato in certi salotti ,contesti in cui c’era il high-society, delle istituzioni, generali, gente dei Servizi”. L’idea che si è creata nel mio io”che l’influenza esercitata da Paradiso per la nomina di Capristo,sembra anzi  pare essere stata sostenuta  anche dal tribunale del Riesame. Strano che  l’istanza di scarcerazione, così come la richiesta di revoca dei domiciliari presentata dall’avvocato Giacomo Ragno sia stata rigettata”.

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