Post voto, Barbara Matera: “Io candidata per spirito di servizio. Contenta del risultato ma mi aspettavo un supporto diverso. Per il futuro nulla è scontato”

Barbara Matera dopo le elezioni regionali ringrazia i suoi elettori per il sostegno ricevuto e affida a YouFoggia le considerazioni successive al voto.
C’è chi dice che guardando nei suoi occhi ed ascoltando la sua voce sia più che che entusiasta del risultato ottenuto. Certo è arrivata al quarto posto, prima donna in Capitanata nel partito di Forza Italia. Per ben 10 anni, e fino all’anno scorso, è stata europarlamentare. Insomma esperienza e spessore dalla sua, qualità che le hanno assicurato un certo calibro all’interno del partito. Ma per chi conosce bene Barbara Matera quegli occhi nascondono la delusione. La delusione di non aver ottenuto i consensi auspicati ed ancor più la delusione, durante gli scrutini, di non aver visto il suo nome, prevedendo queste elezioni regionali la doppia preferenza, affianco a suoi cari amici-colleghi.
Pur se inserita nella lista di Forza Italia a soli venti giorni dalle elezioni – candidatura accettata per spirito di servizio, dice, e portata avanti dando il suo contributo – la Matera è stata nel post voto “demonizzata”. Raggiunta al telefono dalla nostra redazione ci dice che vuole fornire spiegazioni per far capire bene, a coloro che non hanno inteso nel modo giusto, le sue scelte. “Certo chi fa politica, chi interpreta, legge ed ha passione, le mie scelte le ha capite bene, non si poteva aspettare altro che il mio quarto posto. Voglio sottolineare che, ad ogni modo, sono molto contenta del mio risultato, perché è un risultato fortemente voluto. Certo mi aspettavo una storia diversa in campagna elettorale ed un supporto diverso’’.
Alla domanda su cosa si aspetta oggi dal partito per il suo impegno Barbara Matera risponde che “è certa che per il valore del suo lavoro, della sua terra e del contributo che sa dare nelle istituzioni che è chiamata a rappresentare verrà tenuta in considerazione, più che altro perché così come non è sempre scontato che un militare chiamato a rapporto per affrontare una battaglia non si tiri indietro, non è altrettanto scontato che un militante vada avanti, si metta sull’attenti e dica sempre di sì”.

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