Regionali, fioccano i ricorsi per l’attribuzione dei seggi. Senso Civico e Peppino Longo in testa ai reclami

Avevano annunciato battaglia già negli scorsi giorni: ecco, infatti, partiti i  ricorsi contro l’attribuzione dei seggi in Consiglio regionale. Tra i più agguerriti contestatori dei risultati di calcolo del Viminale i rappresentanti della lista Senso Civico, che, nonostante abbia superato la soglia di sbarramento del 4 percento, non ha visto assegnarsi neppure un seggio in Consiglio regionale. Emblematico il caso a Foggia di Giorgione, con oltre 4mila preferenze raccolte, ancor più quello dell’ex assessore regionale tarantino Mino Borraccino (6506 voti) e dei colleghi di schieramento Pisicchio e Abaterusso. Tutti con migliaia di voti raccolti a rappresentare una magra consolazione: nessuno di questi ha ottenuto il seggio pur avendo numeri e percentuali a favore, rispetto ad altri concorrenti.
“C’è da rimanere francamente basiti: come va considerato lo sbarramento contemplato dalla legge: come un suggerimento, una lieve raccomandazione o un’idea platonica? Un’avvertenza integrata dal sottotitolo “è più prudente fare il 5%”? Non dovrebbe essere la certezza di una regola all’interno di uno Stato di Diritto? – sottolineano -. La cosa curiosa è che lo stesso sito ufficiale che comunica l’esclusione dal riparto dei seggi della lista, certifica che la stessa ha superato il 4,16% dei consensi, e aggiunge un’ulteriore distorsione legata all’attribuzione del premio di maggioranza alla coalizione del presidente vincente. La legge regionale del 2015 dice che se il candidato presidente raccoglie oltre il 40% dei voti si vedrà attribuire 29 seggi. Ebbene “Eligendo”, invece, ne fa sparire un paio: sarebbero, infatti, solo 27 i consiglieri della maggioranza”.A contestare l’attribuzione dei seggi in Aula anche l’ex vice presidente del Consiglio regionale, il modugnese Peppino Longo (ha corso nella lista “Con Emiliano”), non rieletto secondi i calcoli del Viminale che attribuisce alla maggioranza di centrosinistra 27 seggi anziché 29 come, sottolinea Longo, prevederebbe il premio di maggioranza.
Mentre fioccano proteste e ricorsi, intanto, la commissione elettorale insediata presso la Corte d’Appello di Bari non ha ancora ricevuto i verbali dei seggi, quindi al momento la verifica che porterà alla proclamazione ufficiale degli eletti non e’ iniziata. 

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