Foggia: Il Vergognoso Monologo del Rapper Gennarone: Un Insulto Senza Limiti

Una cinquantina di secondi sono bastati al rapper foggiano Gennarone per pronunciare un monologo vergognoso e irripetibile, culminato in un insulto senza precedenti nei confronti della premier Giorgia Meloni. Questo spettacolo di ignobile misoginia è avvenuto sul palco dell’Altro Concertone organizzato nel capoluogo pugliese l’1 maggio, eppure nessuna voce a sinistra ha ancora avuto l’ardire di condannare tale atto.

L’offesa non riguarda soltanto il rispetto istituzionale che ogni presidente del Consiglio merita, indipendentemente dall’appartenenza politica, ma soprattutto la lotta contro il sessismo. È un insulto che urla il disprezzo per le donne e va contro ogni principio di civiltà e rispetto.

Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle sollevano la bandiera del rispetto per le donne solo quando possono usarla come arma politica contro il centrodestra. Ma quando si tratta di condannare atti vergognosi come quello perpetrato da Gennarone, il loro silenzio è assordante. Il video che abbiamo deciso di pubblicare rende chiaro perché la segretaria del PD Elly Schlein e il capo politico dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, avrebbero dovuto mostrare solidarietà a Meloni fin dalle prime ore dopo il discorso del rapper foggiano. Ma invece di denunciare l’ignominia, hanno scelto il silenzio.

Ecco le parole integrali di Gennarone dal palco di Foggia: “Una lacrima la sprechiamo per tutti i popoli in guerra. La seconda lacrima la vogliamo sprecare per tutti i morti sul lavoro, per i ragazzi morti per questa mincta dell’alternanza scuola-lavoro. La terza lacrima la vogliamo sprecare per questa Italia che dopo 80 anni sta rivivendo lo spettro del fascismo con quella bocnara di Giorgia Meloni? La terza la sprechiamo così. La quarta la sprechiamo per Foggia, questa città in mano alla malavita che non merita di stare così”.

E mentre il pubblico esulta, fischia, applaude, si compie un gesto di umiliazione e disprezzo nei confronti di un avversario politico. Ma questo non è solo un attacco politico: è un attacco contro la dignità delle donne, è un attacco contro il rispetto e la civiltà.

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