L’Ennesimo Spostamento del Processo della “Tangentopoli Foggiana”: Le Implicazioni di una Giustizia Ritardata

La “Tangentopoli Foggiana” è un periodo che evoca un’epoca buia nella storia di Foggia, segnata da scandali di corruzione e infiltrazioni della criminalità organizzata nella politica e nell’amministrazione pubblica locale. Purtroppo, questo capitolo oscuro sembra non trovare mai una conclusione ma nemmeno un inizio giudiziario. Con l’ennesimo spostamento del processo che getta ulteriori ombre sul percorso verso la giustizia. Utilizziamo una citazione del Manzoni “Questo processo “non sa da fare”. Ieri nel  processo, l’ennesimo non si è potuto andare avanti .Per la mancanza di Daniela Di Donna, moglie Franco Landella, a prendere parte all’udienza.

Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che stiamo parlando  sulla presunta tangentopoli foggiana.L’avvocato  della Di  Donna ha presentato un certificato medico. Già nel mese di dicembre 2023 il procedimento fu spostato  a causa dell’assenza per motivi personali del teste Luca Azzariti. Stiamo parlando dell’imprenditore che promise o gli fu estorto da Landella ,una promessa di soldi per vincere l’appalto sulla  pubblica illuminazione.

Vogliamo evidenziare che il processo relativo alla “Tangentopoli Foggiana” è stato caratterizzato da ritardi e complicazioni fin dal suo inizio. Le indagini sulla corruzione e sui legami tra politici, imprenditori e criminalità organizzata hanno rivelato una rete intricata di interessi illeciti e favoritismi, gettando luce su un sistema marcio che ha danneggiato gravemente l’economia e la reputazione della città e dei cittadini foggiani.

Ricordiamo che il pm ha scritto che  l’ex sindaco  è accusato di aver compiuto “atti idonei in modo non equivoco a costringere il manager, rappresentante della società Gi.One spa a consegnargli denaro, richiedendogli dapprima 500mila euro e poi 300mila euro”.

Ricordiamo a nel mese di dicembre l’avv. Roberto Sisto,assieme ai colleghi che difendono gli altri personaggi coinvolti,  sollevò  una questione in merito alle intercettazioni del caso Azzariti. L’avv.Sisto dichiarò che  le conversazioni tra Azzariti e Landella sono avvenute prima della Legge Bonafede e pertanto questa vicenda sarebbe antecedente all’entrata in vigore della norma. Quindi le intercettazioni, stando a Sisto, sarebbero inutilizzabili.

Su questa questione si deciderà a metà marzo mentre Azzariti, sarà sentito ad aprile. I giudici, infatti, hanno calendarizzato udienze fino alla prossima estate nel tentativo di accelerare i tempi.

Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che gli imputati sono Franco Landella, Daniela Di Donna, l’imprenditore Paolo TontiDario Iacovangelo, Antonio Capotosto Leonardo Iaccarino. Tra gli altri, il dipendente comunale Giuseppe Melfi, l’imprenditore Francesco Landini, Giada Pirazzini, Donatella Iaccarino, Giuseppe Casparrini e PotitoCasparriniHanno patteggiato Marianna Tucci (un anno e 3 mesi) e Davide Saurino (un anno). Stralciata la posizione di Michele De Carlo, per lui fascicolo autonomo e giudizio separato.

Pertanto si evidenzia che nonostante gli sforzi delle autorità giudiziarie e delle forze dell’ordine, il percorso verso la giustizia è stato costellato da ostacoli. L’ennesimo spostamento del processo rappresenta solo l’ultimo di una serie di rallentamenti che minano la fiducia nell’efficacia del sistema giudiziario e alimentano il senso di impunità tra coloro che sono coinvolti in attività illecite.

Le implicazioni di questo ennesimo ritardo sono gravi e molteplici. Questi spostamenti sta indebolendo la fiducia dei cittadini nel sistema giudiziario, alimentando il senso di sfiducia e disillusione verso le istituzioni. In secondo luogo, mette a rischio la possibilità di ottenere una giustizia effettiva e di punire coloro che hanno commesso reati di corruzione e collusione con la criminalità organizzata.

Inoltre, l’ennesimo spostamento del processo potrebbe avere conseguenze negative sull’immagine di Foggia e su come la giustizia viene gestita.L’etichetta di “Tangentopoli Foggiana” continua a gettare un’ombra sulla città , scoraggiando gli investimenti e danneggiando l’economia locale.

L’ennesimo spostamento del processo relativo alla “Tangentopoli Foggiana” è un duro colpo per la ricerca della giustizia e della verità.

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