Basilicata:Violenza e maltrattamenti al Cpr di Palazzo San Gervasio, arrestato un ispettore della Polizia

Indagati anche il legale rappresentante della società che gestiva il Centro, il direttore e un medico. L’indagine è stata coordinata dalla Procura di Potenza e condotta dalla Squadra Mobile e dalla sezione di Pg della Polizia Locale.

Sono quattro le persone coinvolte nell’indagine della Procura di Potenza  riguardante la gestione del Centro di Permanenza per i Rimpatri di Palazzo San Gervasio (Pz).Nella mattinata di ieri 8 gennaio è stato arrestato e posto ai domiciliari l’ispettore della Polizia di Stato, Rosario Olivieri, indagato per i reati di violenza privata pluriaggravata, falso ideologico, calunnia e truffa aggravata ai danni dello Stato.

La misura cautelare è stata eseguita da personale della Squadra Mobile della Questura di Potenza e della Sezione di PG in sede (aliquota della Polizia Locale).

Inoltre sono stati attinti dal divieto temporaneo (per la durata di dodici mesi) di esercitare imprese o uffici direttivi di persone giuridiche e imprese operanti in rapporti diretti o indiretti con la Pubblica Amministrazione per i reati di inadempimento e frode nelle pubbliche forniture il rappresentante legale della società Engel Italia S.r.l., ente gestore del centro al tempo delle indagini, Paola Cianciulli ed il direttore responsabile della  società, Alessandro Forlenza; quest’ultimo è indagato anche per maltrattamenti nei confronti degli ospiti.

Infine è stata eseguita, nei confronti del medico di base, Donato Nozza, la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare la professione di medico (per la durata di mesi dodici) nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio per i reati di maltrattamenti, falso ideologico e violenza privata pluriaggravata.

Ai migranti, è l’ipotesi accusatoria, sarebbe stato somministrato un pesante farmaco antiepilettico, con effetto sedativo, per tenere a bada quelli più turbolenti e garantire l’ordine pubblico. E tutto ciò sarebbe accaduto nonostante i medici della struttura, sapessero che le persone a cui venivano somministrati quei farmaci non soffrissero di epilessia.

In occasione dell’esecuzione dell’ordinanza sono state eseguite anche perquisizioni nei confronti di altri indagati, tra i quali avvocati ed appartenenti alla Polizia di Stato, riguardanti un altro filone emerso nell’ambito dello stesso procedimento penale ed avente ad oggetto una serie di condotte di falso, induzione indebita e concussione legate alle nomine dei difensori di fiducia da parte dei trattenuti presso il CPR di Palazzo San Gervasio. Le indagini sono in pieno svolgimento e vale nei confronti di tutti gli indagati la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna.

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