Arriva il parental control dal 21 novembre “Agli Alunni e Loro Responsabili”


Dal 21 novembre 2023 entra in vigore la delibera9/23/CONS dell’AGCOM con cui viene data attuazione all’articolo 7bis del D.L. 28/2020 in materia di “sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio”.
Si tratta di un pacchetto di misure che punta ad incrementare il livello di tutela nei confronti dei più giovani, controllando l’accesso a quei contenuti online che possono rivelarsi pericolosi o inappropriati rispetto alla loro età.
Cosa cambia per i minori nell’uso dello smartphone
Le Linee Guida sono una risposta alla crescente preoccupazione dovuta all’utilizzo incauto e incontrollato del mondo digitale da parte di giovani e giovanissimi, facendo sì che che gli Internet service provider (ovvero, i fornitori di servizi di accesso a Internet) predispongano adeguati sistemi di parental control: un vero e proprio filtro sui contenuti non appropriati per i minorenni e un blocco per i contenuti riservati a un pubblico maggiorenne.
In base alla delibera dell’AGCOM i sistemi di controllo parentale devono essere offerti dagli ISP gratuitamente ai consumatori e senza costi correlati all’attivazione, alla disattivazione, alla configurazione o al funzionamento. Quindi il parental control sarà reso gratuito per gli utenti e permetterà ai genitori di poter supervisionare e filtrare i siti in rete non adatti ai minori.
Facciamo chiarezza spiegando come funzionerà questo blocco e quali siti riguarderà.
Come funzionerà il blocco.
A partire dal 21 novembre entrerà in vigore il blocco sui contenuti inappropriati e violenti disponibili in rete in cui i più piccoli potrebbero incappare.
La restrizione non sarà più soltanto un’impostazione facoltativa rimessa alla discrezionalità dell’Internet Provider e soggetta a pagamento per le famiglie che intendano attivarla.
Il parental control (SCP) opererà un reindirizzamento alla pagina web contenente un avviso di errore, nel momento in cui il minore dovesse incorrere o cercare contenuti che per il proprio dominio risultino essere automaticamente bloccati.
Il minore sarà infatti avvertito dall’avviso che non può accedere a quel tipo di contenuto poiché inappropriato per la sua età o perché riservato a un pubblico maggiorenne.
Come si bloccano i contenuti vietati?
Ma come si passa dalla teoria alla pratica? I servizi di blocco di contenuti e di parental control sono pre-attivati automaticamente su ogni nuova scheda intestata a un minore, mentre devono essere attivati manualmente in caso di sim intestata a un adulto ma utilizzata da un minore.
L’interfaccia è accessibile solo dal titolare del contratto o da chi esercita la potestà genitoriale sul minore titolare del contratto attraverso il web o attraverso un’applicazione scaricabile dall’App Store per gli smartphone con i sistemi iOS o da Google Play per i sistemi Android.
Il blocco e lo sblocco avvengono in tempo reale rispetto alle operazioni di attivazione, disattivazione e configurazione del parental control da parte dell’utente.
Le modalità per eseguire il blocco dei contenuti sono presenti online o fornite dal proprio gestore di telefonia mobile (es. Tim, Vodafone, Wind Tre, Iliad, ecc.) e.
Quali siti saranno bloccati?
Vediamo la lista delle principali categorie interessate dal parental control:
▪ Contenuti per adulti, ovvero siti web riservati ad un pubblico maggiorenne, siti che mostrano nudità totale o parziale in un contesto sessuale pornografico, accessori sessuali, attività orientate al sesso;
▪ Contenuti ritenuti inquietanti;
▪ Contenuti relativi a droghe, alcool, tabacco;
▪ Gioco d’azzardo, ovvero siti e piattaforme che forniscono informazioni o promuovono il gioco d’azzardo o supportano il gioco d’azzardo online e/o scommesse;

Contenuti e download illegali;
▪ Contenuti relativi ad armi e violenza, che possano fornire informazioni, promuovono o supportano la vendita di armi e articoli correlati;
▪ Contenuti che incitano all’odio e alla discriminazione, inteso come l’intolleranza verso qualsiasi individuo o gruppo;
▪ Contenuti relativi a culti di carattere estremista o coercitivo, per esempio le sette che promuovono o che offrono metodi, mezzi di istruzione o altre risorse per influire su eventi reali attraverso l’uso di incantesimi, maledizioni, poteri magici o essere soprannaturali;
▪ Siti di incontri;
▪ Shopping e aste;
▪ Pubblicità di pratiche che danneggiano la salute, come pratiche che supportano e promuovono l’anoressia e/o la bulimia ecc.;
▪ Siti che facilitano la navigazione anonima, come siti che forniscono strumenti e modalità per rendere l’attività online irrintracciabile;
▪ File Sharing;
▪ Hacking e truffa;
▪ Attività criminali, autolesionismo, abuso di minori, comprese la promozione del suicidio, o scene che mostrano immagini di violenza gratuita, insistita o efferata.
Tutte le famiglie avranno così a disposizione uno strumento di blocco gratuito che permetterà di filtrare i contenuti ritenuti inadatti e inappropriati per i più piccoli.

Cosa devono fare i Genitori/Tutori di minori?
Nel caso il minore utilizzi una scheda sim intestata a sé, le opzioni di blocco del parental controllo sono attivate automaticamente dal gestore dei servizi internet.
Invece, nel caso l’alunno minore utilizzi l’accesso ai servizi web tramite sim intestata ad un adulto, dovranno i rispettivi Genitori/Tutori attivare manualmente le opzioni di blocco tramite l’applicazione di “parental control”.
Per avere informazioni specifiche sulle modalità dei sistemi di blocco dei contenuti, è necessario contattare il proprio gestore di telefonia mobile (es. Tim, Vodafone, Wind Tre, Iliad, ecc.), meglio se recandosi presso uno dei punti vendita oppure seguendo le istruzioni presenti online.

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