Basilicata:La Maxi-truffa sul fotovoltaico come è nata l’operazione,come è stata articolata

Oramai tutti i giornali hanno scritto sulla maxi-truffa da 100 milioni di euro nel settore del fotovoltaico creata in  Basilicata. Ricordiamo che ci sono fondi governativi per questo settore. Secondo gli inquirenti, un astuto uomo d’affari pugliese Pietro Ninivaggi di Altamura(ba) ha articolato un meccanismo creando ben  49 società fittizie.Gliinvestigatori hanno riscontrato che sono riconducibili adun unico imprenditore. Dagli accertamenti svolti  la lista dei presunti prestanome portavano sempre alla stessa persona. Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma ha ricostruito il meccanismo delle diverse società come il gioco delle scatole cinesi. L’operazione è molto complessa oltre ad essere complicata perche c’è una gestione amministrativa articolata con la creazione di fatture in entrata e in uscita. Certamente qualcuno ha dato il suo contributo per la scoperta una operazione del genere. In tutto le persone coinvolte ne sono 60 più uno.

Andando a leggere le carte ci sono molte persone coinvolte di cui due già in precedenza era stati coinvolti in altre operazioni simili. Igor Akhmerov, legale rappresentante della società Ens Solar Five Srl dal 12 maggio 2010 al 6 agosto 2012 fu coinvolto  in un’inchiesta 

simile portata avanti dalla Procura di Milano ma poi completamente assolto, in primo e in 

secondo grado, con formula piena. Akhmerov, leggendo negli atti, è risultato “responsabile 

del danno erariale” di circa 1 milione di euro (983.392 euro) ma alle verifiche della Gdf risulta nullatenente. L’altro cittadino russo coinvolto nella vicenda è Andrey Seleznev, anche lui “nullatenente”.

Cosa significa tutto cio’, che le persone coinvolte o sono astute e preparate,o hanno dei professionisti commercialisti e legali che conoscono la materia in maniera dettagliata,oppure la Guardia di Finanza ha preso un granchio. Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che l’inchiesta è stata aperta dalla Procura di Bolzano che ha acquisito gli atti per competenza della Procura di Matera, mentre il sequestro è stato richiesto dalla Procura della Corte dei Conti di Roma. Che significa questo, che l’operazione è partita dalla Basilicata con l’installazione degli impianti,le sedi erano in tutta Italia con la centrale amministrativa in Altamura(ba) ma le indagini passano da Bolzano a Matera passano successivamente a Roma. Alla fine chi intervenuta la Corte dei Conti di Roma che ha proceduto al sequestro cautelativo,i diversi sostituti procuratori delle diverse Procure procedono, a vario titolo, per i reati di truffa ai danni dello Stato e indebita percezione di erogazioni pubbliche

Come si evince dagli atti sono interessate diverse procure con altrettanti fascicolo aperti. Ogni procura ha evidenziato che le aziende della galassia Ninivaggi avrebbero ottenuto in totale dal Gestore dei Servizi Energetici ben 99.096.751 euro, aggirando l’iter autorizzativo. 

Perché aggirato 

Gli impianti, tutti installati nella provincia di Matera,Basilicata, sarebbero dovuti essere sottoposti a Aur (Autorizzazione unica regionale) invece, spacchettandoli e assegnandone piccole porzioni a ciascuna azienda, è bastato presentare una Dia (Dichiarazione di inizio attività) presso ciascun comune.

Il comune competente doveva verificare l’inizio attività e riscontrare i lavori svolti con l’annessa documentazione.

Pertanto spacchettando i vari impianti,costituendo società dok In questa modo, hanno accorciato i tempi ed hanno potuto accedere agli incentivi previsti dal quarto conto e dal quinto conto energia. Molto astuto chi ha pensato questo.Dalla documentazione emessa dalle procure per il sequestro degli impianti si evince gli impianti erano attaccati l’uno all’altro, senza rispettare le norme di distanza, facciamo notare che in questo caso la normativa prescrive almeno 500 metri tra i palchi fotovoltaici. 

Cosa dice la Procura Generale per Lazio della Corte dei Conti.

Secondo la Procura Regionale per il Lazio della Corte dei Conti, i soggetti hanno percepito indebitamente contributi pubblici per la produzione di energia elettrica erogati dal Gestore dei Servizi Energetici (Gse). Lo fa sapere con una nota la Guardia di Finanza.

Sono indagini iniziate ben 10 anni fa. Una delle prime operazione che fece emergere la truffa del fotovoltaico. I sequestri per 99 milioni di euro chiesti lunedì scorso dalla Corte dei conti e la truffa più grande ideata non certo da una sola persona,ma da un gruppo  di professionisti commerciali,avvocati,fiscalisti,ingegnerie e dirigenti statali compiacenti.

Chi è andato agli arresti domiciliari 

La Corte dei conti ha contestato  a Akhmerov, Marco Giorgi e Gianpiero Coppola imprenditori finiti ai domiciliari insieme a lui, Marco Giorgi e Gianpiero Coppola, all’epoca amministratori della Kerself, altro nome che dice qualcosa a chi si è occupato di energie rinnovabili in Puglia.

Chi è Kerself srl 

Società che produceva i moduli fotovoltaici utilizzati per realizzare i parchi e che appaltò i lavori a imprese locali .

Dove sono stati costruiti i parchi

I parchi sono stati costruiti tutti in Basilicata in provincia di Matera , Ferrandina, Pisticci, Policoro, Tursi, Irsina, Craco, Stigliano e Matera. 

Perchè passa dalla Puglia.

I parchi fotovoltaici che – secondo la Finanza – è stata orchestrata dall’imprenditore altamurano Pietro Ninivaggi, 74 anni, sono infatti tra i 29 che all’epoca vennero venduti al fondo lussemburghese Aveleos, in cui avevano investito la multinazionale svizzera Avelar e e la multiutility lussemburghese Enovos. Il manager russo Igor Akhmerov, ex numero uno della società svizzera, fu arrestato in carcere nel 2014 proprio per gli indebiti incentivi percepiti (anche) da quegli impianti nei primi due anni di funzionamento, tra 2011 e 2013.

Alcuni impianti sono stati acquistati dai Grieco di Cerignola (fg) che hanno incassato i  contributi dalla Gse, che eroga gli incentivi, che ha sede a Roma. Corte dei conti ha chiesto un sequestro conservativo per circa 9,6 milioni di euro, corrispondente agli incentivi percepiti da quattro dei parchi fotovoltaici acquistati da loro, finiti nell’inchiesta.

A Pietro Ninivaggi e ai suoi familiari sono stati sequestrati conti correnti, immobili e auto di lusso.Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che l’imprenditore originario di Altamura (Bari) a maggio aveva dichiarato pubblicamente di essere disponibile a pagare la quota di debito pubblico spettante a lui e alla sua famiglia per circa 281.400 euro.

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