Bari:Preoccupazione per l’alga tossica.L’Arpa chiarisce “i valori non sono preoccupanti”

Cosa sta succedendo nei mari della Puglia. Si avevano avuto assicurazioni in merito a questo problema.L’alga tossica che è presente sulle nostre coste sta creando non pochi problemi. Adesso si vedono i primi danni. L’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente (Arpa) della Puglia ha rilevato le prime concentrazioni, abbondanti in altre irrilevanti, di «Ostreopsis ovata», nota come alga tossica, sul litorale barese. Secondo il campionamento effettuato nei giorni scorsi a Molfetta, Giovinazzo, Bari Lido Trullo e Lido Lucciola, Mola di Bari e Monopoli, è stata rilevata una presenza «abbondante» non «potenzialmente pericolosa» a Molfetta dove la densità di Ostreopsis è pari a 10mila 367 cellule per litro (il limite è 20mila).

Come comunicato dall’ARPA le concentrazioni i più basse a Giovinazzo (8mila 135), Lido Lucciola (5776) e Lido Trullo (2mila 880) nel capoluogo, Mola ex Iom (680, dato in aumento rispetto al 200 registrato a luglio) e Monopoli Castello Santo Stefano (320, rispetto alla totale assenza di alga tossica a luglio.

L’Arpa Puglia, comunica che i dati rilevati non destano preoccupazione, suggeriamo accorgimenti da parte dei bagnanti: «Nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis . Gli esperti dell’Agenzia suggeriscono, è opportuno evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate, limitando il consumo a scopo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare. Infatti i ricci, a causa della loro eco-biologia (brucano sulle alghe) potrebbero potenzialmente accumulare la tossina».

Di dimensioni comprese tra i 30 e i 60 micron (1 micron equivale ad un millesimo di millimetro), fanno sapere gli esperti biologi, l’alga è una specie tipica dei mari tropicali che vive solitamente su alghe pluricellulari (macroalghe) e su fondali rocciosi; predilige acque calme, calde e bene illuminate e produce tossine. Dalle analisi eseguite dal team di biologi di Arpa è emerso che nella Ostreopsis monitorata nel barese è stata individuata la «Palitossina» che laddove presente in grosse concentrazioni ha provocato morie di organismi marini come le stelle di mare, i ricci, i granchi, i molluschi. Inoltre sono stati riscontrati casi di malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) soprattutto dopo le mareggiate che favoriscono la formazione di «aerosol» marino (può diffondere la tossina nell’aria).

Il monitoraggio, chiarisce l’Arpa Puglia, – proseguirà nella seconda quindicina di agosto e fino a tutto settembre «con frequenza quindicinale su 20 siti, distribuiti sull’intero territorio regionale e rappresentativi della tipologia costiera potenzialmente interessata dalla presenza della specie».

I cittadini possono rilevare la presenza dell’alga tossica consultando il sito arpa.puglia.it, mentre porta la firma del gruppo di ricerca dell’IISS da Vinci-Maiorana di Mola di Bari il progetto «An early warning biosensor for in situ monitoring of Ostreopsis ovata on the Apulia coast» (biosensori per monitorare la presenza dell’alga tossica Ostreopsis Ovata in Puglia) vincitore del concorso nazionale «Mad for science» e destinatario di un finanziamento di 30mila euro.

E nonostante non sia una presenza troppo invasiva sono stati 24 gli accessi al pronto soccorso dal 13 al 16 agosto tra cui due bambini con febbre alta rimandati al pronto soccorso di Corato. La sintomatologia è febbre alta, dolore alla gola dolori addominali.

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