Foggia:Auto rubate in 4 a processo per estorsione e ricettazione

Il responsabile di un’impresa pagò 700 euro per riavere l’auto rubata. 

Nel mese di aprile  fu rubata una Fiat Panda  della ditta, l’utilizzatore,un  geometra dell’impresa edile chiese al responsabile della vigilanza nel cantiere,Security, di dargli una mano  per  ritrovare il mezzo. Cosa che avvenne in due giorni,però  dietro pagamento di una ricompensa,pizzo di 700 euro. Il responsabile della ditta  versò  all’intermediario dopo averli chiesti al titolare della società.

Il tutto fu riferito  in aula dall’unico testimone interrogato nel processo abbreviato ai quattro foggiani accusati di concorso in ricettazione d’auto ed estorsione.

Chi sono gli imputati:

Giovanni Antonio Russo, 47 anni, responsabile di fatto dell’istituto «Security» .

Antonio Lanza di 47 anni;

 Pompeo Piserchia, 41 anni; 

Giuseppe Bruno, a piede libero in questo processo ma ricercato dal 22 aprile quando evase dai domiciliari.

Normale, dire che i quattro foggiani si dicono innocenti,ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che i quattro furono arrestati il 30 dicembre 2022 dai carabinieri, posti ai domiciliari su ordinanze del giudice delle indagini preliminari.

Il processo si celebra con rito abbreviato condizionato all’interrogatorio del geometra della ditta che aveva la disponibilità della macchina. 

La difesa cosa dice:

Gli avvocati quale strategia stanno usando,oltre al proporre difensiva di giudizio abbreviato condizionato,cosa che fu rigettata il 13 aprile dal gup, che rinviò a giudizio i 4 foggiani;

Non contenti, fu reiterata e accolta lo scorso 25 maggio dal collegio giudicante. Dopo l’interrogatorio del derubato, i giudici hanno rinviato il processo al 14 settembre per requisitoria del pm e prime arringhe difensive.

Quali strategie sta usando la difesa

L’avvocato Carlo Alberto Mari sostiene che il suo assistito Russo, si attivò esclusivamente nell’interesse di ritrovare l’auto facendo abbassare  il prezzo, fu solo un semplice mediatore con chi chiedeva soldi,pertanto l’intermediario dev’essere assolto.

Gli avvocati Tommaso Frisani per Piserchia; Paolo Ferragonio per Lanza e che difende anche Bruno insieme al collega Claudio Caira, sostengono  che i tre imputati non ebbero alcun ruolo nella vicenda, quando Russo li contattò per ritrovare la Fiat Panda, risposero che si sarebbero attivati ma lo dissero tanto per dire senza nessun interesse. 

La procura sostiene

Per l’accusa invece Russo aveva un interesse nella trattativa, conservare la vigilanza nel cantiere edile. Inoltre la stessa auto fu rubata nuovamente,e l’imputato fu coinvolto nuovamente.

L’estorsione fu scoperta dai Carabinieri nell’ambito di un’altra inchiesta per la quale erano state disposte intercettazioni; gli investigatori registrarono i colloqui tra Russo e il geometra della ditta, e tra Russo e alcuni coimputati, seguendo così la trattativa di cui ha parlato in aula il dipendente dell’impresa edile.

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