Il GUP sposta a trenta giorni la decisione, richieste di rinvio a giudizio per 16 imputati, sul GrandApulia, disastro ambientale, ma una parte dei reati sono prescritti che fare?

Non termina il procedimento a carico di Sarni e company. Gli avvocati degli imputati controbattono dicendo che tutti i lavori  furono svolti  nel rispetto di leggi delle licenze richieste e rilasciate. Pertanto gli avvocati “chiediamo il proscioglimento di tutte le persone coinvolte  imputati da tutte le accuse”.

I magistrati che conducono le indagini in merito alla costruzione del centro commerciale GrandApulia hanno chiesto il rinvio a giudizio di 16 imputati. Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che il centro commerciale costruito in zona (A.S.I.) Incoronata, fu messo sottosequestro il 25 novembre 2016,ad una settimana prima che venisse inaugurato. Nei giorni successivi ci fu una trattativa tra la proprietà del centro commerciale e la procura per renderlo attivo. Dopo circa 25 giorni precisamente il 20 dicembre fu effettuata l’apertura ufficiale. La mega struttura fu costruita buona parte sul terreno dell’ex zuccherificio Sfir,oggetto di contestazione. La procura su segnalazione avvenuta da un proprietario,apri un fascicolo. I magistrati accusarono che la bonifica dell’area di 70 ettari e i successivi lavori per il mega centro commerciale erano stati fatti in maniera difforme dalla procedura,considerandoli viziati, irregolari definendo  illecite operazioni. Mentre gli avvocati controbatte,dicendo che il tutto avvenne nel rispetto di leggi e licenze richieste e pertanto chiede il proscioglimento degli imputati da tutte le accuse.

Il Giudice delle indagini preliminari Antonio Sicuranza dopo aver ascoltato i pubblici ministeri titolari ha rinviato l’udienza a trenta giorni per la decisione. I svariati reati contestati dalla Procura a vario titolo per fatti avvenuti da agosto 2009 a dicembre 2016.

Cosa è stato contestato :

1- realizzazione di discarica abusiva; 

2- abuso d’ufficio; 

3-lottizzazione abusiva a fini commerciali; 

4-gestione di rifiuti speciali non pericolosi; 

5- avvelenamento delle acque ;

6-truffa alla Regione quantificata in 72 milioni per il mancato pagamento dell’ecotassa;

7- disastro ambientale colposo

8-violazioni delle norme in materia edilizia per il mancato rispetto di vincoli paesaggistici e idrogeologici.

I 16 imputati sono 14 persone fisiche e 2 società, queste ultime in base al decreto legislativo 231 del 2001 sulla responsabilità di società, enti e associazioni che prevede sanzioni pecuniarie e/o confische. In attesa di giudizio imprenditori, legali rappresentanti di una mezza dozzina di società, tecnici, direttori dei lavori, dirigenti comunali coinvolti a vario titolo nella bonifica dell’area ex Zuccherificio, nella costruzione del centro commerciale e di strade di collegamento; la “Finsud” proprietaria del centro commerciale, e la “Sfir” titolare dell’ex zuccherificio. 

Illo tempore la Procura affido la perizia tecniche in materia ambientale e edilizia-urbanistica.Le due consulenze dichiarano di “omessa bonifica dell’ex sito industriale” zuccherificio Sfir, contaminato, di realizzazione di una discarica abusiva di rifiuti speciali, dove era collocata  la ex vasca  di lagunaggio dello stabilimento,oltre a definire “imponente lottizzazione abusiva a fini edificatori e commerciali a partire dal 2010” per costruire il “GrandApulia”.Sempre i consulenti scrissero che nell’iter per il via libera ai lavori, mancherebbero valutazione di impatto ambientale considerate le proporzioni della struttura,essendo zona vincolata a zona paesaggistica e sottoposta a vincolo idrogeologico. La difesa dei 16 imputati, per controbattere le consulenze,affidarono incarico ad altri consulenti , che replicano che non ci fu alcun pericolo per la salute di chi lavorò nella zona, che non sussiste il reato ambientale perché suoli e falda non sono affatto contaminati, che demolizione di ex zuccherificio e successiva bonifica avvennero nel rispetto delle norme, che l’ipotizzata lottizzazione abusiva non sussiste, essendo stato rispettato il piano regolatore, che l’iter per il rilascio delle licenze fu lineare e lecito, e che comunque i reati sono prescritti. Pertanto visto che una parte dei reati sono prescritti inutile che si vada vanti.

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