I CANDIDATI ALLE ELEZIONI POLITICHE SARANNO SCELTI DAL POPOLO SOVRANO CHE NON HA LA POSSIBILITÀ DI SCEGLIERLI PIÙ


La combinazione di due fattori distorsivi, il sistema elettorale Rosatellum e la riduzione di oltre un terzo dei parlamentari, ha provocato una situazione più nauseante del celebre Porcellum.
Noi cittadini non sceglieremo i nostri rappresentanti al Parlamento, neanche nella quota maggioritaria dell’uninominale.
Un senso di sconcerto prende tutti quelli che abbiamo ascoltato come YouFoggia.com, a prescindere dal valore o disvalore dei candidati, uno, nessuno e centomila di Pirandello.
Essi non contano. Contano le coalizioni e i leader delle coalizioni e dei partiti che le compongono.
E quindi contano le chiacchiere, quelle televisive tra i leader, non i confronti tra i candidati, i progetti, le idee.
Il territorio e le sue esigenze non contano più.
E gireranno i soldi, tanti soldi, ma tra le coalizioni o sono già girati prima e dati ai partiti per candidature nei collegi c.d. blindati, nell’uninominale come nel proporzionale.
Nel povero Molise vengono paracadutati Cesa e Lotito, il primo un vecchio trombone della politica che nessuno voterebbe più; il secondo il patron della Lazio che della politica non ha bisogno (più) se non per dimostrare di essere popolare e amato su tutto il territorio nazionale meno che a casa sua, dopo essere stato trombato alle scorse politiche con lo stesso sistema elettorale.
Hanno distrutto il senso della rappresentanza parlamentare, il rapporto tra cittadino elettore e deputato o senatore eletto.
Signore e signori politici, fate veramente …….. Tutti.
Ci state togliendo il profumo della democrazia e la voglia di partecipare a quello che rimane il momento più importante della manifestazione della volontà popolare: scegliere i propri rappresentanti politici nel segreto dell’urna.
Meglio il partito del PUS (Partito Sanità Universale) del modello Emiliano. Che almeno i voti e il consenso se li è andati a cercare per ogni singolo cittadino elettore pugliese. E in ogni caso con quello ti puoi sedere a tavola, trovare la ricetta giusta e metterti d’accordo.
Destra, Centro, Sinistra, non esistono più. È una visione pragmatica della gestione della cosa pubblica, se c’è qualche falla si aggiusta.
Ma al di fuori del modello di partecipazione popolare alle elezioni amministrative non c’è più nulla, non c’è spazio per la democrazia.
Ci sono i Di Maio e i tradimenti, i Calenda e gli accordi stracciati (con il PD), il Letta junior e le intese stracciate a fasi alterne (con i M5S), c’è la Lega di Salvini che non sai se è nazionale o padronale, russofila o russofobica, c’è Forza Italia di Berlusconi in crisi di anzianità del padrone che non è in grado neanche di andare ai funerali del suo avvocato,infine la nuova speranza di FdI di Meloni, nazionalista e atlantista/europeista, ex fascista e democratico-popolare, promossa come opposizione e da valutare come maggioranza a guida del centrodestra e del Paese. E ci sono i resti del M5S del foggiano Conte. Che era stato per caro estinto ma che sembra vivo e in crescita di consensi, da quando ha distrutto l’Agenda che non c’è (di Draghi) e ha svelato il bluff del finto Salvatore della patria (sempre Draghi). E corre da solo.
E poi c’è Renzi, che si nasconde dietro Calenda per prendere qualche voto indiretto e non togliergli con la sua controversa e disgregante personalità quella prorompente sicumera del politico rampante che, come Renzi, ha capito tutto, ma forse non ha capito una mazza perché si ostina a volere l’Agenda di Draghi che non c’è mai stata.
Per chi votiamo?
Per il quinto Polo di De Magistris o il sesto polo di Paragone?

Per il settimo o ottavo polo dei centristi?
I mojito in questa estesa torrida hanno girato come fiumi nonostante la siccità.
E la stella polare della democrazia popolare e rappresentativa l’abbiamo perduta per sempre, uccisa dal PNRR che non sappiamo neanche come funziona, se l’abbiamo scritto noi o l’ha scritto l’Europa, e se l’abbiamo scritto noi (come pare) perché non si possa revisionare se Draghi ha scritto anche obiettivi irrealizzabili (come pare) o le priorità di utilizzazioni dei fondi europei sono cambiate per la guerra dichiarata alla Russia, che la Russia non ha dichiarato ma ha fatto all’Ucraina. Mondo di pazzi, a partire dai politici italiani, che non ci meritiamo.
Servirebbe un’astensione generale, un rifiuto a maggioranza assoluta del voto. Ma neanche allora capirebbero, i nostri sedicenti politici.
E allora, tra i peggiori e i pessimi, che vinca il migliore

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