Trani:Oramai la Giustizia si modifica a piacimento, dopo Nardi anche Savasta torna libero, il 31 maggio si pronuncerà la Corte di Appello di Lecce

I  titoli sui giornali .

Lecce, chiuse indagini sulla giustizia truccata a Trani: 12 indagati, oltre a Savasta e Nardi c’è anche Dagostino

I fatti:

Gli indagati dalla Procura doi Lecce ne erano 12 oltre a Savasta e Nardi e Dagostino, questo era il numero definitivo del “sistema definito Intrecco” a Trani.

Il provvedimento di chiusura indagini della Procura di Lecce sul sistema” intreccio  giustizia truccata”, per aver  pilotato sentenze  in cambio di denaro e regali di un certo livello,il tutto avvenuto  tra il 2014 e il 2018. La relazione a firma dei sostituti procuratori Roberta Licci e Giovanni Gallone compaiono i nomi dell’ex gip di Trani Michele Nardi e Savasta.

Il Nardi era considerato “capo, l’organizzatore promotore  dell’associazione. Mentre l’ex pm di Trani Antonio Savasta, collaborò  ammettendo alcune responsabilità, dimettendosi  dalla magistratura ottenendo gli arresti domiciliari,mentre l’ispettore di polizia del commissariato di Corato (Bari) Vincenzo Di Chiaro, venne arrestato portato in carcere a Lecce. Tutti e tre imputati furono arrestati con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari e falso.

Savasta è stato condannato in abbreviato a 10 anni per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, concussione e falso. Scimè ,il cui ruolo si dissolse man mano che le indagini andavano avanti,è stato condannato a 4 anni. Entrambi hanno però un ruolo, seppur passivo, nella contestazione penale mossa a gennaio dalla Procura di Potenza, che ha chiesto il rinvio a giudizio di Capristo e Nardi per corruzione in atti giudiziari: in cambio di una «raccomandazione» per la nomina a procuratore di Trani – questa l’ipotesi contestata a Potenza – Capristo ,nel frattempo diventato procuratore di Taranto, di qui la competenza «lucana, avrebbe garantito a Nardi «protezione» per sé e per gli ex pm Savasta e Luigi Scimè.

Corte di appello di Lecce.Appello 

Il processo di secondo grado a carico degli ex pm di Trani Antonio Savasta e Luigi Scimè condannati in abbreviato rispettivamente a 10 anni il primo e a 4 il secondo si è aperto davanti ai giudici della Corte d’Appello di Lecce, presidente Nicola Lariccia, il processo di secondo grado a carico degli ex pm di Trani Antonio Savasta e Luigi Scimè condannati in abbreviato rispettivamente a 10 anni il primo e a 4 il secondo. Savasta, che era ai  domiciliari dal gennaio 2019. In aula, presenti Scimè che è libero ed è stato sospeso dal Csm. Il sostituto procuratore Giovanni Gagliotta ha chiesto la conferma delle condanne per tutti i cinque imputati evidenziando la fondatezza rinveniente dalle indagini della Procura di Lecce nell’inchiesta sul “Sistema Trani”, con sentenze e processi aggiustati in cambio di soldi e regali, svelato dall’imprenditore Flavio D’Introno. Sul banco degli imputati, insieme a Savasta e Scimè, compaiono anche l’immobiliarista Luigi D’Agostino e gli avvocati Giacomo Ragno e Ruggero Sfrecola. Nell’ambito della stessa inchiesta sono stati arrestati e condannati con rito ordinario anche l’ex gip di Trani Michele Nardi e l’ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro. Il processo è stato aggiornato al prossimo 20 dicembre.

Ha disposto la Corte d’appello di Lecce su richiesta della Procura generale che l’ex pm Antonio Savasta torni libero dopo quasi 40 mesi di custodia cautelare la Corte d’appello di Lecce,come riportato sopra,l’ex magistrato di Trani, arrestato nel gennaio 2019 per l’indagine sul “sistema intreccio giustizia truccata”. è stata imposta soltanto l’interdizione dai pubblici uffici. La Corte d’appello ha rinviato al 31 maggio la sentenza sugli ex pm che hanno chiesto, come già avvenuto per l’ex gip Michele Nardi, l’annullamento  della condanna di primo grado e il trasferire per competenza territoriale su tutti gli atti alla Procura di Potenza. Chiariamo che la Procura generale di Lecce si oppose , ritenendo che il processo debba rimanere a Lecce per la competenza territoriale. Lo scontro tra PROCURE porterà ad uno scontro tra le varie fazioni della magistrature,certamente per logica,la sentenza dovrebbe essere uguale alla precedente e il passaggio alla Procura di Potenza.

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