IN CAMPAGNA ELETTORALE PERCHE SI PROMETTE.
Le promesse sono uno degli strumenti di propaganda politica dei partiti politici a mezzo di loro rappresentanti e candidati elettorali, appoggiandosi su forme di demagogia e populismo; sono generalmente basate su previsioni rosee per il futuro, una forte economia e cooperazione da parte di amministratori nazionali e locali.
In campagna elettorale si promette fino al punto di “destrutturare” la verita ” o quantomeno di qualsiasi approssimazione ad essa. Oramai i diversi politici usano dei linguaggi della comunicazione sociale, imparati dai vecchi politici o dai suppoter. Se ci fate caso sembra quasi il rifiuto dell’argomentazione come se fosse un elemento che va in profondità alla discussione pubblica, che poi va a scheletrizzare il confronto al semplice “mi piace” / “non mi piace” facendo questo non si fa altro che trasformare qualsiasi questione, anche la più complicata, in una diatriba di natura referendaria,cioè se siete d’accordo o non lo siete, facendovi esprimere no o si,trasformando un concetto in una brutale banalizzazione. Pare consolidarsi, un punto di vista, un nesso attinente tra la modifica sostanziale del lessico comune, indotta dalla Rete, e l’attenuazione della prerogativa della verità di orientare le scelte elettorali. Poi si aggiungono le fake news che incidono, così, solo sull’opinione relativa alle singole vicende specifiche ma contribuiscono a rendere assai meno definita la forza delle argomentazioni in senso generale. Cosa accade? Tendono a plasmare, in altre parole, oltre alla narrazione pubblica, la percezione comune del peso della verità viene modificata. I margini di relativismo cioè la negazione o critica dell’esistenza di verità assolute vanno dilatandosi e, unitamente alla delegittimazione della politica, non rendono praticabile una corretta concorrenza tra tesi diverse. Lungo questo percorso, peraltro, verità e trasparenza tendono a disgiungersi perché nel mondo delle fake news tutto è trasparente e ben poco risulta vero.
