SCONTRO IN PRIMA COMMISSIONE REGIONALE PER L’AUMENTO IRPEF. AMATI “LA RIDUZIONE DELLE TASSE SI PREDICA MA NON SI FA”

Nella Prima commissione regionale riunita in merito all’adeguamento dell’aliquota IRPEF regionale ci sono state discussioni molto accese, c’è stato uno scambio di opinioni nelle quale hanno fatto uscire realmente il perché l’aumento ci deve essere.(coprire il buco delle spese esose avute nella sanità) Scontro tra maggioranza e opposizione sull’adeguamento dell’aliquota Irpef regionale approvata in I commissione regionale. Le polemiche ci sono state anche all’interno dello stesso gruppo del Pd in Consiglio regionale, con pareri molto discordanti e molto decisi fa far quasi crollare la coalizione di centro sinistra.
    Fratelli d’Italia è stata molto determinata a criticare l’operazione: “Non è un provvedimento solo tecnico – dichiara il capogruppo Ignazio Zullo – necessario per adeguarsi alle modifiche che ha effettuato il governo nazionale, come vuole far credere la maggioranza di centrosinistra, ma poteva essere l’occasione per una scelta politica ed essere l’opportunità per mantenere solo l’aliquota fissa (1,23%) e abolire per tutti la maggiorazione dalla quale la Regione Puglia ricava 70 milioni di euro. Questa mia dichiarazione non è un’affermazione populistica, impossibile, perché prima di mettere le mani nelle tasche dei cittadini la giunta Emiliano avrebbe dovuto tagliare gli sprechi e le spese aggiuntive che si sono moltiplicate a dismisura dal 2016 al 2022”. Abbiamo interpellato noi di Youfoggia Paolo Campo (Pd), presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio, il quale risulta essere a favore, lo stesso, ha dichiarato “la pressione fiscale generale della Regione Puglia non aumenta e, al contrario, si riduce per la fascia di reddito compresa tra 28 e 50.000 euro”. “La manovra – aggiunge – è, per così dire, rafforzata dalla scelta di non incrementare il gettito fiscale complessivo pur in presenza del consistente impegno finanziario assunto proprio per fronteggiare gli effetti sociali ed economici della crisi”. Mentre per Consigliere Fabiano Amati (Pd) presidente della commissione Bilancio, ha dichiarato in maniera dura -“la riduzione delle tasse non si predica ma si pratica, per esempio quando si tratta di votare il contributo allo spreco dei Consorzi di bonifica”.
    “Se infatti – evidenzia – si eliminasse il contributo annuale medio di 13 milioni ai Consorzi, ben si potrebbe abrogare l’addizionale Irpef a quasi tutti i contribuenti nello scaglione sotto i 15mila euro. E invece accade che s’invoca la riduzione delle tasse ma poi si vota allegramente per il mantenimento degli sprechi”.Questo è pazzesco e non si può vedere né sentire.
   

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