Dispersione scolastica, in Puglia fuga per 15 ragazzi su 100

Il 15,6% rinuncia allo studio prima del tempo. La situazioni più critica a Bari (17,4%) e ad Andria (28%) tra i capoluoghi

L’insuccesso scolastico è uno degli  effetti devastanti sul piano morale e sulle conseguenze di ordine umano e sociale. Questo segnerà  lesclusione che segnerà le sue vittime per tutta la vita adulta. Da un a verifica dei dati si è appurato che,circa 18 ragazzi su 100 nel capoluogo di regione,lasciano  gli studi prematuramente, la  Puglia è un caso specifico,dove la media, seppure alta rispetto al resto d’Italia, si attesta al 15,6%, quasi due punti in meno rispetto al dato del capoluogo pugliese (17,4% per la precisione).Dati allarmanti, considerando che l’Unione Europea aveva fissato l’obiettivo degli abbandoni al 10%.

Questa verifica è stata fatta da Openpolis nel suo nuovo rapporto, a livello regionale i dati per il 2020 risultano con un lieve miglioramento rispetto all’anno 2019,che ci sia dispersione scolastica,scontata,che sia calata del 2,3% ma non è sufficiente. La regione Puglia si classifica al quarto posto per abbandoni, al primo Sicilia con un tasso pari al 19,4%, Campania (17,3%) e Calabria (16,6%). Queste regioni, a cui si aggiunge anche la Puglia (15,6%), si trovano al di sopra della media nazionale.

Mentre in altre regioni Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Emilia Romagna e Marche si trovano con una percentuale al disotto del 10%. “Una delle caratteristiche del nostro paese, per quando riguarda l’abbandono scolastico è quella di avere ampi divari al proprio interno. Leggendo i dati a livello regionale si può notare uno sbilancio tra sud e centro-nord. Nei primi 5 posti della classifica troviamo infatti le 5 regioni del Mezzogiorno.

Si evidenzia che il Sud è anche l’area della Penisola in cui si sono registrati i progressi rispetto all’anno 2019. I dati rilevati dall’Istat infatti nel 2019 sud e isole avevano un tasso del 18,2%, sceso poi al 16,3% nel 2020. Verificando e studiando i dati delle 4 regioni che si trovano sopra la media italiana, si nota che 3 di queste hanno migliorato nell’ultimo anno. Solo L’unica la Campania,è rimasta stabile al 17,3%. Mentre la Sicilia ha ridotto di 3 punti percentuali, in Calabria di 2,4 e in Puglia di 2,3 rispetto al 2019”.

I dati nazionali ,evidenziano che  il 13,1% di giovani,abbandonano prematuramente gli studi l’Italia è il quarto stato europeo per incidenza del fenomeno.L’Italia registra significative disparità tra un territorio e l’altro, in generale le regioni del sud sono più in difficoltà. Si evidenzia anche che la  Puglia,in alcuni Comuni c’è una situazione più complicata rispetto a Bari, ad Andria, il tasso di abbandono è al 28%, il più alto in assoluto a livello regionale.  E’ stato  utilizzato l’indicatore calcolato tra giovani da 18 e 24 anni che hanno solamente la licenza media.

Bisogna  includere anche chi ha conseguito una qualifica professionale regionale di primo livello con durata inferiore di 24 mesi. «Al di là dei passi avanti fatti, scrive Openpolis ,nel nostro paese l’abbandono scolastico rimane comunque un problema molto serio. Un elemento importante per intervenire e arginare il fenomeno è quello di avere dati il più dettagliati possibile, in modo da poter monitorare le criticità presenti nei singoli territori e organizzare azioni mirate».

L’obiettivo è rientrare in un tasso di dispersione del 10% . Ma in ogni caso i prossimi obiettivi dovranno essere ancora più ambiziosi, in quanto un alunno su 10 che resta ai margini della società è comunque un valore inaccettabile.

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