GAZZETTA,DOPO “SI” CREDITORI AD “ECOLOGICA” TRIBUNALE STRINGA I TEMPI,IL GIORNALE TORNI SUBITO IN EDICOLA.IL NODO DIRETTORE.

Avevamo visto giusto. La notizia della decisione che la Gazzetta del Mezzogiorno sembra ormai avviata verso il cambio di gestione, dalla Ledi srl (dei fratelli Ladisa) a Ecologica spa dell’imprenditore Vito Miccolis l’avevamo anticipata ieri sera dopo alcune indiscrezioni sul voto dei creditori. Ci fa piacere che questa nostra notizia sia stata “confermata” dall’Ansa prima e da Repubblica poi circa un passaggio importante nel concordato fallimentare per l’acquisizione della storica Testata del Mezzogiorno.
Non è certamente questo il momento di iniziare una caccia alle streghe, anche se non ci sono dubbi sul fatto che a staccare la spina il 31 luglio scorso alla Gazzetta del Mezzogiorno, interrompendo così le pubblicazioni per la prima volta dopo 134 anni di storia, sia stata proprio la Ledi, la società che si era presentata come il salvatore.
LE DICHIARAZIONI E GLI IMPEGNI SUL RILANCIO
Sono ancora on line le roboanti dichiarazioni dell’amministratore (ex procuratore di Taranto), Francesco Sebastio, all’indomani dell’aggiudicazione della gara, che annunciava piani industriali, piani di rilancio che sarebbero partiti di lì a pochi giorni. Per non parlare dell’articolo in prima pagina a firma dei due editori, i fratelli Sebastiano e Vito Ladisa (riportato anche nell’edizione on line) il 20 novembre di cui citiamo un passo: “Abbiamo preso questa decisione prima di tutto per difendere la dignità dei giornalisti, dei collaboratori e dei poligrafici, che in questi anni hanno lavorato in condizioni di precarietà e incertezza. E nonostante ciò non hanno mai fatto mancare il loro contributo alla discussione pubblica e al pluralismo. È grazie a loro che la testata potrà continuare a fare del bene a tutti: cittadini, istituzioni, tessuto economico e sociale del Mezzogiorno.”
I CONTRASTI CON I SINDACATI DEI GIORNALISTI
Parole sacrosante anche se la luna di miele è finita presto quando gli stessi giornalisti si sono resi conto che gli investimenti probabilmente erano rappresentati dal pagamento degli stipendi (nel frattempo falcidiati da accordi messi in discussione dagli stessi giornalisti) e il frettoloso trasferimento nella nuova sede (senza telefoni) avrebbe rappresentato solo un modo per rivendicare una sorta di “avviamento”.
Del resto tutto ciò non è un mistero se si considerano le posizioni (ripetute) assunte sia dall’Associazione regionale della stampa che dalla stessa Federazione nazionale della stampa, a tal punto che persino un verbale di un incontro in regione avrebbe avuto contenuti… diversi da quanto emerso nella riunione.
E nel frattempo la testata ha perso sul cartaceo e sull’on line.
IL COMITATO DEI CREDITORI
Fatto sta, comunque, che nel pomeriggio di lunedì 16 agosto, il comitato dei creditori di Edisud ha detto la sua e ha bocciato la proposta di Ledi.
Un passo indietro: Edisud è la società (fallita) che ha fittato il ramo d’azienda a Ledi il 10 dicembre scorso e che deteneva la gestione della Testata (di proprietà di Mediterranea, altra società fallita interamente partecipata da Edisud) sino al 31 luglio, termine poi prorogato per altri tre mesi.
Ledi, alla vigilia della scadenza del termine, prima ha accettato la proroga di un mese fino alla definizione delle procedure, poi ha detto no alla proroga dopo essersi resa conto che la sua richiesta di prelazione (comprensibile ma non prevista dal bando) non sarebbe mai stata accolta.
Da qui la decisione di restituire tutto alla Curatela Edisud, determinando lo stop alle pubblicazioni.
Ritorniamo al comitato dei creditori di Edisud. La decisione dei tre membri avrebbe portato a un voto positivo (non unanime ma a maggioranza) per la proposta di Ecologica spa, a quanto pare risultata di gran lunga più vantaggiosa rispetto a quella di Ledi.
Non si hanno notizie ufficiali, ma è evidente che dopo la decisione, il tam tam ha fatto il giro di tutti gli ambienti, dalle Curatele alle società interessate, ai sindacalisti. Sappiamo come vanno queste cose. Noi, dopo aver fatto qialche verifica, abbiamo pubblicato la notizia.
GLI SCENARI E IL RITORNO IN EDICOLA
Adesso gli scenari sono due: assegnazione immediata della Testata e ripresa delle pubblicazioni o attesa della conclusione della procedura.
Nel primo caso, il giudice – alla luce del voto del comitato dei creditori che rappresenta la larga maggioranza degli stessi (oltre l’85%) e delle classi – potrebbe anche assegnare la testata provvisoriamente in tempi brevi. O potrebbe attendere la conclusione del voto (il restante 15%) rispettando la data del 28 agosto fissata.
Il secondo scenario, decisamente devastante per i giornalisti, i poligrafici e per gli stessi lettori del giornale, prevede tempi lunghi per l’omologa (ed eventuali ricorsi), il che comporterebbe un ingiusto slittamento dei tempi a danno della storica Testata già pesantemente colpita per questo stop che dura ormai da 16 giorni.
Per questo, il nostro auspicio da colleghi – anche noi siamo una testata piccola registrata regolarmente al Tribunale di Foggia – è che il giudice delegato prenda la decisione più giusta, nel rispetto dei tempi, ma che consenta l’immediata ripresa delle pubblicazioni della Gazzetta.
Tanto, ci sarà tempo per i ricorsi.
Una regola che vale per tutti, sia quando ci si trova in una posizione di forza o di debolezza.
Spesso si dice “Facesse ricorso…”.
Appunto, se Ledi – nel caso in cui il giudice assegni la Testata a Ecologica – si sentirà lesa, avrà modo di far valere le sue ragioni in aula. Solo ed esclusivamente in aula, lì dove le cene regionali servono a poco.
IL NODO DIRETTORE
Se, come sembra, il nuovo editore sarà Ecologica, quello della guida del giornale sarà uno dei primi nodi di sciogliere. L’ex direttore, Giuseppe De Tomaso, a metà maggio in concomitanza con il trasferimento presso la nuova sede alla Zona industriale (da quella della centralissima piazza Moro) è stato garbatamente accompagnato alla porta, o meglio collocato in cassa integrazione a zero ore in attesa della procedura di prepensionamento (in realtà mai attivata). Al suo posto è stato nominato l’ex capo redattore centrale, Michele Partipilo.
Miccolis potrebbe “richiamare” De Tomaso o confermare Partipilo anche se quest’ultimo è stata chiara espressione della “nuova gestione”.
Sta di fatto che, purtroppo, la gestione del primo – persona di notevole spessore culturale – non è stata delle migliori; mentre il secondo, professionista integerrimo, probabilmente in due mesi a mezzo non ha potuto fare miracoli anche perché aveva un editore forse fin troppo presente nelle scelte che vengono attribuite solo al direttore dal contratto nazionale di lavoro giornalistico. E questo potrebbe rappresentare un segnale di debolezza.
Un esterno sarebbe una scelta troppo avventata in questo momento ma potrebbe non essere una ipotesi scartata.
Di certo, un nuovo editore pretenderà – come accade ovunque – un cambio di rotta, quindi alcune scelte anche organizzative interne, saranno inevitabili.
Continueremo a seguire con attenzione la vicenda, augurando ai colleghi della Gazzetta di ritrovare al più presto la serenità.

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