LA POLITICA REGIONALE DEGLI ANNUNCI

La rappresentazione particolareggiata e scientifica degli assessori che glissano i veri problemi e comunicano sul resto.

Ci stiamo rendendo conto che se volessimo fare una rubrica avremmo materiale quotidiano. Gli’ annunci giornalieri di Lopalco e di Piemontese oramai sono all’ordine del giorno. Riscontriamo che la tattica è sempre la stessa quando ci sono problemi su un versante immediatamente fanno un annuncio su tutt’altro argomento. Ma in questa maniera i problemi non si risolvono si mettono solo sotto il tappeto. In questi giorni Emiliano ha detto che la Regione Puglia ha un buco di 200milioni di euro sulla sanità. Dopo due giorni si fa un altro comunicato che si è riaperto il top dei reparti per il Covid. Ma ci rendiamo conto che la sanità pubblica va a rotoli, e si succedono solo appelli di procedure, di aperture di reparti, e ,di cose che non corrispondono alla realtà? Possibile questa cosa? Ci sono liste d’attesa chilometriche, visite rimandate di mesi e mesi e prestazioni ambulatoriali a mezzo servizio,per usare un disfemismo, le uscite degli’assessori “tuttofare” invece di ridere dovrebbero  preoccuparsi della situazione che sta evidenziando sempre di più le mancanze.

È come se il medico di una cittadina si muovesse su un piano parallelo ma distante,sembra che per loro sia tutto virtuale senza nessuna realtà di cio che succede nel quotidiano. Se loro la vedono cosi che dire….beati  loro , si vuole volgere altrove la mente delle persone dalle vere emergenze per farlo pensare e concentrare sulle bazzecole , o quantomeno fare annunci di pochissima importanza.

Noi non diciamo che gli annunci,che informano il cittadino non servano anzi,ma che l’annuncite non debba essere utilizzato per confondere il cittadino e utilizzare i mezzi di comunicazione compiacenti a divulgare cose che non hanno attinenza con le problematiche del quotidiano. Sembra che dà quasi un senso di visione all’agire politico, però parlare al futuro non significa che il presente non abbia sostanza. Ricordiamo agli illustri assessori ,che il presente ,almeno quello che scorre nella quotidianità di chi combatte al di fuori delle ovattate stanze degli uffici regionali, riserva solo brutte notizie.
Lopalco non se ne cura mai, la sua tattica,continua imperterrito con i suoi comunicati stampa dal tono imperioso e definitivo che vengono amplificati dall’Ass. Piemontese.

Un po’ di tempo fa era il concorso come responsabile del 118, vincitore per le esperienze ma non vincitore.Ultimamente si è verificato che una signora prenota una visita al seno gliela prenotano nel febbraio 2022. Un signore con presunto tumore intestinale ha dovuto rivolgersi ad altra struttura ospedaliera per una Pec-Tac che a Foggia non avrebbe avuto prima di sei mesi. Non serve andare avanti con l’elencare le discrepanze,non vogliamo esseri pedanti e in ogni caso basta una ricerca nello zelante portale regionale lautamente pagato per rendicontare le uscite quotidiane del dream team dell’assessore alla sanità.

In tutto questo i Pugliesi continuano a patire,ricordiamo che comportarsi in questa maniera significa patire, alimentando l’odioso fenomeno dell’emigrazione sanitaria che indebolisce il sistema Pugliese e ingrassa quelli di altre regioni più organizzate che hanno investito in apparecchiature e nel personale,l’ultima vicenda riguarda l’aumento delle rette nelle Rsa,e non solo, da ultimo pagare la disponibilità dei posti letto Covid  in strutture ospedaliere private ,senza utilizzarli,su questo non è ancora arrivata una parola una dagli interessati.

In principio fu un generalizzato ottimismo legato a un professore assessore, e si passò oltre anche alle uscite ufficiali del tipo del Direttore generali Dattoli uomo pragmatico, tanto più che alle passeggiate ecumeniche nei corridoi esultanti di camici compiacenti dove sono abituati anche grazie ad altri medici prestati alla politica. Esempio lampante, la commissione di Fratelli di Italia che visito’ l’ospedale e si voleva far passare,vedremo nel futuro se passerà,che l’ultimo piano dovrebbe  essere costruito da un privato con un costo di 21milioni di euro per avere in contropartita un reddito annuale per dieci anni di 15milioni di euro. Ci rendiamo conto o no?

Dopo un anno di «governo del cambiamento» pare tutto essersi fermato lì, a cambiare è solo l’oggetto degli annunci.

Forse le risposte e gli impegni che in campagna elettorale sono state fatti (ammesso che bastino) arriveranno, forse no perché intanto ci sarà un’altra cosa da annunciare, un altro «cambiamento» da incensare, un’altra «svolta» da imprimere dopo due ultimi governi di centrosinistra. Vedremo!

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