DAI ..DAI CHE C’E DE BENEDICTIS DI TURNO
Oramai era scontato tutti sapevano tutti erano a conoscenza che quando c’era il G.I.P. De Benedictis si riuscivano a chiudere in positivo disposizioni che andavano bene al proprio cliente.Gli avvocati di Bari e di Foggia erano pienamente consci che si doveva attendere che la pratica andasse al G.I.P. compiacente.Tanto è vero che gli inquirenti Dda Direzione Distrettuale Antimafia sezioni di Bari e di Foggia erano perplessi e turbati che venissero emesse delle ordinanze che distruggessero il lavoro di mesi ,anni.Gli organi inquirenti fecero segnalazioni ai competenti uffici i quali segnalarono a loro volta al Procuratore antimafia di tale situazione.Nell’ordinanza abbastanza corposa si legge che il Giudice era pressato da legali Baresi e Foggiani che le istanze presentate dovevano essere lavorare dal De Benedictis.La G.I.P. Proto scrive chiaramente che “si avviano immediatamente indagini al fine di scroprite eventuali mele 🍎 marce all’interno del ufficio competente.”Queste indagini prima di essere avviate furono discusse in diverse e diverse riunioni effettuate sempre in posti differenti e in uffici differenti al fine di non fare uscire che la Procura di Bari assieme alla Procura di Lecce stessero collaborando e iniziando delle indagini su uffici pertinenti al G.I.P. Questo certamente non è facile perché gli stessi magistrati sono restii a che indagini possano riscontrare l’infedelta’ di un collega e rovinare la reputazione della magistratura tutta.Non fu facile perché ci furono all’interno della stessa magistratura dei blocchi ma sicuramente ci fu qualcuno che rassicuro la serietà e l’intenzione di essere professionali e non divulgare notizie che non erano attinenti al caso ,che l’ interesse rimanesse circoscritto alla sola indagine.il problema non era solo vincolato alla magistratura ma anche agli inquirenti cioè ai Carabinieri che effettuavano le indagini di essere molto professionali e di non farsi coinvolgere in situazioni che facessero perdere la lucidità.Come successe che gli stessi carabinieri scoprirono che un collega faceva il doppio gioco ed era compiacente con il Giudice.Questo ragionare questo essere puntigliosi fece si che i tasselli fossero messi al punto giusto.Fu fatta una selezione del personale al fine di non avere contra colpi che potessero inficiare negativamente invalidando sia intercettazioni ambientali che telefoniche.Come disse il Procuratore della Repubblica di Bari “il sistema ha funzionato” tanto è vero che il pregiudicato viestano Danilo P.Della Malva fu accusato immediatamente con prove certe e inconfondibili che il G.I.P. vista la documentazione firmo immediatamente l’ordinanza.