LUCI SEMPRE PIÙ SPORCHE SULLA CITTÀ

In questo ultimo mese la città di Foggia e i suoi cittadini sono invasi dalle tante notizie che portano a scoprire i tanti illeciti che negli anni,ci riferiamo agli ultimi 12 anni , sono avvenuti nelle camere del palazzo di città. A qualche giorno dalla scarcerazione dai domiciliari dell’ex sindaco di Foggia, Franco Landella, posto ai domiciliari per il reato di concussione, bufera giudiziaria che ha fatto scaturire, oltre l’arresto del sindaco anche altri arresti e gli interrogatori stanno facendo venire a galla ancora tanti altri reati. In questi giorni tra Questura e Procura sono stati ascoltati, indagati e persone a conoscenze dei fatti e dalle tante testimonianze vengono fuori muove mazzette per altri appalti e nuove persone implicate in questi sporchi affari pseudo politici. Per quanto palesato dal gip Antonio Sicuranza le persone che giravano attorno a queste gravi corruzioni sarebbero molto di più rispetto ai già tanti che sono stati raggiunti da ordinanze cautelari. In primis, rispetto a quanto già letto nei giorni scorsi, emerge sempre più il nome di Michele D’Alba che era già comparso da alcune intercettazioni dello Iaccarino. Il D’Alba, come racconta Iaccarino pago’ la prima tranche che avrebbe dovuto pagare Tonti, non avendo l’imprenditore più possibilità di prelevare essendo stato già richiamato dall’istituto di credito, per aver fatto eccessivi prelievi in contanti fu costretto a chiedere a D’Alba di pagare la tranche che sarebbe dovuta andare a tutti i consiglieri di maggioranza per l’alzata di mano e quindi l’approvazione.Ma come si dice l’appetito vieni mangiando . Michele D’Alba avrebbe fatto ben altro. In più occasioni sarebbe andato a Roma insieme all’ex sindaco per incontrarsi con Andrea Pinotti, amministratore della Sitie GreenPlant per il grande appalto sull’illuminazione pubblica(54,000milionieuro) Nello specifico la grande società modenese attiva da oltre 70 anni aveva deciso di liquidare il progetto nella città di Foggia e di venderlo al miglior offerente. Giâ dal 2018 l’imprenditore D’Alba si era recato presso gli uffici di Roma della società con i propri legali per discuterne. Ci fu una secondo viaggio a Roma proprio con Landella. L’amministratore delegato Pinotti si incontra presso la stazione Termini con D’Alba e Landella, nello stessa giornata arriva anche a Roma  l’intermediario di Landella , M. D. Come si legge nelle trascrizioni quest’ultimo al momento dell’incontro viene allontanato dall’ex sindaco. Si evince che il Landella preoccupato e interessato a che l’operazione si concludesse, accompagna l’imprenditore a Roma perché vuole intervenire ed avere certezza che il project financingdella pubblica illuminazione venga trasferito a D’Alba.Lo scenario che giorno dopo giorno viene fuori è che Landella, in qualità di sindaco era sempre ogni presente quando si trattava di appalti di una certa consistenza che avrebbero avuto una certra rilevanza nella città. Anche a Pinotti, amministratore delegato dell’azienda modenese,come lo stesso ha dichiarato ai magistrati che aveva ricevuto in passato richieste  attraverso l’ing.Bruno (deceduto ) sia di una mazzetta che incarichi professionali. Il sapere doveva essere circoscritto alle sole persone interessate D’Alba e Landella , gli  unici che potevano avere vantaggi. Nell’appalto del financingproject (progetto di finanziamento)che è ancora al vaglio dei magistrati.Ma la cosa che  fece preoccupare Landella lo scoprire che Azzariti fosse amico intimo di Iaccarino, suo rivale ,dal quale  viene a scoprire che l’imprenditore Azzariti era interessato ad acquisire l’appalto.Qui che inizia la diatriba tra i due ,a chi contasse di più.

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