Di Battista: “Non fondo partiti o guido correnti. Dietro Draghi c’è Gianni Letta

Di Battista: “Non fondo partiti o guido correnti. Dietro Draghi c’è Gianni Letta

Ieri Di Battista a ruota libera ha effettuato una serie di considerazioni politiche e non smascherando secondo lui l’attuale situazione politica .

“Non sono d’accordo con l’espulsione” di chi ha votato contro la fiducia al governo, ma “io non sto capitanando correnti o scissioni o fondando partiti. Mi sto dedicando da fuori a portare avanti determinate battaglie che erano del Movimento Cinque Stelle. Io non ho cambiato idea. Non sono io a non pensarla più come il M5s, ma è il M5s a non pensarla come me”. Dichiarazione Alessandro Di Battista in una diretta su Instagram, continua- “il governo” appena insediatosi a Palazzo Chigi ”è un’accozzaglia indecorosa e un assembramento parlamentare pericoloso. Non ho le prove, ma sono sicuro che Gianni Letta sia l’artefice dell’operazione Draghi. Renzi l’aveva organizzata con degli agganci: con Salvini, Gianni Letta, tutti i giornali che negli ultimi due mesi avevano infangato questo governo”.

“Salvini farà credere di picconare il governo, ma non se la prenderà con Draghi perché è un pavido”. Così come “Meloni non farà vera opposizione: sarà un’opposizione elettorale, non sostanziale. Attaccherà il pd e i cinquestelle, ma anche lei si comporterà in maniera pavida”, continua Di Battista. “Un mese fa”, illustra , “ho ricucito con molti esponenti che mi hanno ricoinvolto perché Renzi stava aprendo la crisi. Mi è stato chiesto di dare una mano. Mi è stato detto che la linea era con Conte e mai con Renzi. Mi andava bene, mi è stato assicurato che la linea non sarebbe cambiata. Avevo dato la disponibilità ad entrare in un governo Conte ter senza Renzi. Poi non è stato fatto, non ci si è riuscito perché ci sono stati degli ostacoli. Quando è rientrato Renzi io mi sono fatto da parte perchè non volevo avere nulla a che fare con queste persone. L’operazione responsabili non era il massimo dell’etica politica ma era un compromesso che avrebbe permesso di sbarazzarsi del renzismo al governo”. 

“Draghi per me è l’antitesi rispetto a determinate idee sullo stato sociale e sull’attenzione al piccolo, alle piccole imprese. Se poi dovesse convertirsi a quanto è maggiormente colpito in questo periodo bene venga, ma io non mi fido. Ogni volta che Draghi dice qualcosa – anche alcune azioni già volute da Conte – sembra che sia venuto in terra il tredicesimo apostolo. Questo non mi sta bene”. Mentre sulla possibilità di vederlo anche al Quirinale, Di Battista frena: “Non sempre le cose vanno come sembra. Prodi e Marini, ad esempio li davano come certi”. 

In merito alla politica di mettere fuori le persone che non hanno votato la fiducia , Di Battista “sono convinto che la grande maggioranza degli iscritti voterebbe contro”. Una soluzione sarebbe “far votare gli iscritti, come ha detto Morra. Come è possibile avallare un governo
con FI?”, si DOMANDA E DICE  “Non vi vado bene adesso? Amen, allora” quando leggeva le sentenza sui rapporti fra Dell’Utri e la mafia “andavo bene, oggi no? È il M5s che non la pensa più come me, non io che non al penso più come il M5s. Non farò scissioni né correnti. Qualcuno dice che ho il simbolo di Italia dei Valori, ma quando mai? Chi lo dice è un avvelenatore di pozzi. Sono uscito dal M5s senza sbattere la porta. Sono un libero cittadino che non sta facendo partiti e non gestisce correnti. A chi mi ha chiesto un consiglio ho detto: se ritenete di stare nel giusto fate ricorso per rientrare nel movimento, questa però è una loro decisione”.

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