L’emergenza abitativa esiste a Foggia da molti anni ma mai nessuno risolve il problema

L’abbandono, il degrado e la mancanza di servizi sono questi i principali mali in alcune zone di Foggia.Le denunce e le proposte degli abitanti anzi degli alloggiati di fortuna  c’è ne sono tante. Per capire i mali  basta farsi un giro entrare nelle case di questa  gente che ci vive da anni
Ma oggi è il momento, giusto visto che viviamo questa maledetta pandemia Covid di affrontare il problema dell’emergenza abitativa?

Un piano di aumento dell’offerta di alloggi in affitto a canoni sostenibili per quelle famiglie che vivono in una situazione non molto per la quale si potrebbe fare.

Occorre effettuare rapidamente una ricognizione sullo stato dell’edilizia popolare nel territorio comunale, ci sono troppe criticità che devono essere sanate. Durante il periodo estivo si era quasi arrivati ad una definizione in parte ma subito dopo a novembre c’è stato qualche problema di due ditte che si sono tirate indietro creando non pochi problemi ad una trentina di famiglie.

Si potrebbero fare progetti seri, sedersi ad un tavolo e iniziare a ragionare seriamente per poter almeno risolvere il problema dell’abitazione ad alcune famiglie che vivono in strutture veramente non idonee .
 Che la situazioni degli immobili di edilizia popolare a Foggia sia critica non è una novità.

Che ci sono alcune situazione dove bisogna intervenire subito è scontato,troppe situazioni critiche troppe famiglie che vivono in appartamenti fatiscenti piene di crepe e umidità.

Siamo stati invitati   a verificare lo stato delle strutture dove danno un pseudo tetto.

L’ex distretto militare.

Il problema storico dell’ex distretto militare occupato, sequestrato dall’autorità giudiziaria e dissequestrato e nuovamente occupato anzi concesso dal Sindaco con la promessa di risolvere il problema. Così i figli che abitavano da sempre con i genitori e che sono subentrati si sono ritrovati ad abitare in una casa che formalmente non loro e occupata e poi concessa ma non in condizione di abitarci.

Una mattina siamo stati invitati da alcune famiglie che allocano in Via P. Fuiani, denunciandoci una situazione che oramai i cittadini Foggiani conoscono da tempo. Famiglie che vivono dentro la struttura ma non risulta intestata a loro nonostante le richieste di assegnazione di una abitazione decente.

Abbiamo riscontrato subito l’abbandono, il degrado e la mancanza di servizi sono questi i principali  problemi di questa struttura, ma soprattutto sotto un profilo sanitario non idonee.

Ci accolgono due persone un uomo Luigi (usiamo un nome di fantasia perché richiesto)e la signora Lidia.

Abbiamo capito subito che la situazione è veramente seria ci hanno fatto fare un giro nelle abitazioni e ci siamo resi conto che vivono da anni in condizioni proibitive umidita muri rotti finestre coperte da plastica buste che utilizziamo per fare la spesa, macchie verdi umidita che fa crescere erbacce, un pseudo giardino pieno di sterpaglie la strada di accesso pieno di buche e acqua.

Umidità, muri rotti buchi coperti da cartoni esistono piu’ macchie verdi , un pseudo giardino creatosi con il tempo su una facciata di una parete piene di erbacce un piccolo piazzale semi coperto che è diventato più una semi piscina dove in questi giorni freddi con ristrettezze di movimento per il Covid, i bambini ci giocano.

Ci fanno vedere la struttura chiediamo di fare delle foto per documentare meglio e acconsentono.la signora Lidia ci dice :

“Proponiamo di darci una casa o di lasciarci qui fare un progetto di ristrutturazione di auto manutenzione sistemare il giardino e questi piazzali interni, o creare delle aree adibite a ricreazione ad abitazioni, utilizzare  quei pochi fondi mai utilizzati per creare anche lavoro e manutenere le attuali abitazioni, occupate .Ma manca la volontà politica”.

“Che dire di piu’, guardate vedete in che condizioni stiamo oramai fra un po’ ci crolla tutto addosso. “Conclude la signora “Speriamo che il 2021 porti via il Covid e ci dia una casa dove abitare in maniera decente-continua-ma non ci credo, adesso ci si è messo pure Iaccarino

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