Renzi sfida l’esecutivo.Bellanova: “La pazienza è finita”

Vedremo più tardi a fine riunione cosa uscira’.

La crisi dell’esecutivo,a pochi minuti dall’incontro con i capidelegazione della maggioranza il senatore toscano resta sul piede di guerra

La maggioranza di governo ha i nervi tesi. Alle 18 il capo dell’esecutivo Giuseppe Conte aveva un viso teso perchè stava per entrare nella sala dove erano presenti tutti i capidelegazione e capi delegazioni per discutere della bozza del Recovery Plan. Ma sull’incontro soffia un leggero vento che alimenta un timore di quello che potrebbe succedere addirittura nelle prossime ore.

Matteo Renzi ha lanciato delle sfide al governo sul piano degli aiuti europei. Continua a cridare ai quattro venti che è un’occasione che non va sprecata e se dovesse succedere lui non lo permetterebbe sarebbe pronto ad uscire dall’attuale maggioranza e uscire  fuori andando all’opposizione. Avvertimento ultimo… “Conte se va in Parlamento per la verifica della maggioranza “lo aspettiamo lì”.

Sara un bluff o è sicuro delle carte che ha in mano?

Le due ministre in quota Italia Viva,hanno avuto parole poco confortanti sono Teresa Bellanova, intervenuta questa mattina a Omnibus su La7. Si sta già facendo una grande sforzo “perché per me il tempo è già finito” ha detto, considerando quindi esaurita l’esperienza del Conte II.

Zingaretti: “Non vuole larghe intese”

Bellanova ha avuto parole dure e non in linea con un deontologia politica essendo lei un ministro dell’attuale Governo ha criticato duramente il presidente Conte ,invitandolo a scendere dal piedistallo e di cominciare a “confrontarsi al pari degli altri su cosa serve davvero al Paese”. Di altro tono le parole del segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti che si rivolge indirettamente al premier quando dice che non bisogna sottovalutare cosa potrebbe accadere.

Il segretario dice no a larghe intese (lo stesso Renzi guidò un esecutivo con il centro-destra) o a governi tecnici, rifiutando anche elezioni anticipate perché un’eventuale caduta del governo con un pandemia in corso sarebbe “un’errore imperdonabile”.

Il Partito Democratico detta quindi la linea della fedeltà al governo fino alla scadenza naturale del mandato ma al contempo si augura che venga convocato al più presto possibile il Consiglio dei Ministri per discutere delle modifiche proposte dai partiti per il Recovery Plan

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