San Marco in Lamis: pluriomicidio, ergastolo a Caterino

“Sono stati tre anni duri e pesanti”. Arcangela e Marianna, vedove dei fratelli Luciani, mogli dei due agricoltori uccisi perché testimoni involontari dell’agguato al boss Mario Luciano Romito e a suo cognato avvenuto il 9 agosto 2017 alla stazione ferroviaria dismessa di San Marco in Lamis.

Durante la lettura della sentenza di condanna del basista della strage, è stato condannato all’ergastolo, entrambi le vedove sono scoppiate in un pianto liberatorio.

“Peccato che sono da sola e non con mio marito. Oggi c’è stato il riscatto , andrò a casa abbraccerò in maniera piu’ forte mio figlio. Racconteremo ai nostri figli la storia dei nostri mariti e perché non hanno un padre, si deve combattere questa omertà. Bisogna dire basta a tutta questa violenza” il commento a caldo di Arcangela, moglie di Luigi. 

“Siamo soddisfatte, ci siamo tolte un peso. Andiamo a casa con un po’ di soddisfazione, sono stati tre anni veramente pesanti e duri. La giustizia c’è, dobbiamo crederci tutti. Abbiamo altre persone che stanno fuori, sono ottimista” Marianna, moglie di Aurelio ha dichiarato, andremo avanti.

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