Operazione antimafia a Foggia: altri particolari

Emergono altri particolari sulla operazione ​“Decima Azione bis” che alle prime luci dell’alba ha portato agli arresti di decine di persone che facevano parte dei clan della “società foggiana”, l’organizzazione criminale che gestisce le attività illecite nel nord della Puglia. Le indagini di Polizia e Carabinieri, coordinate dalla DDA nazionale, dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e dalla Procura della Repubblica di Foggia, hanno portato alla luce una sorta di accordo tra i clan della “società” che prima si sfidavano a suono di omicidi e ritorsioni, attraverso il quale le tre famiglie più importanti dell’organizzazione malavitosa si spartivano la gestione delle estorsioni e del traffico di droga in Capitanata, registrando gli “affari” su una sorta di libro contabile che dava conto anche dell’esistenza di una cassa comune. Tra gli arresti, anche quello di un dipendente dell’Ufficio Decessi del Comune di Foggia, che passava ai mafiosi indicazioni sugli affari delle imprese di servizi funerari le quali poi dovevano subire le estorsioni dei clan. Gli investigatori hanno anche eseguito, questa mattina, il sequestro di alcuni documenti presso l’ufficio comunale.

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