Lettera della Dirigente Goduto alla Ministra Azzolina: “In Puglia, le decisioni politiche mirate al consenso non devono invalidare metodi didattici consolidati fondati su presupposti scientifici”

La Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “S. Chiara – Pascoli – Altamura” di Foggia, dott.ssa Mariolina Goduto, ha scritto una lettera aperta alla Ministra dell’Istruzione Azzolina sulle condizioni della scuola pugliese. “L’Ordinanza n. 413 emanata in data 6 novembre u.s. dal Presidente della Regione Puglia –si legge nella lettera-, con la finalità di adottare misure urgenti per contrastare l’emergenza epidemiologica da covid-19, sta determinando gravi situazioni di confusione e di disservizio nelle scuole pugliesi del primo grado di istruzione. Come è noto, l’Ordinanza dispone la possibilità di optare per la didattica digitale integrata, anche in forma mista, per le famiglie che lo richiedano, garantendo il collegamento online in modalità sincrona per tutti gli alunni, in luogo dell’attività in presenza. Credo sia indispensabile porre all’attenzione alcune considerazioni. Prima considerazione. La scuola è un servizio pubblico dotato di autonomia organizzativa, di sperimentazione e di ricerca. Progetta e propone un’offerta formativa, che i cittadini possono condividere. In altri termini, i genitori scelgono la scuola, non le modalità di erogazione del servizio. A rendere più complessa la situazione, in questi giorni è subentrata una confusa rincorsa a un presunto diritto all’istruzione, che si configura, a seconda dei desideri dei cittadini coinvolti, nella richiesta del servizio in presenza, nella opzione per il servizio a distanza, ma non tutti i giorni, per la richiesta del servizio DaD purché gestito dal docente preferito, dalla opzione per il collegamento in modalità sincrona con la classe in presenza. La duplice modalità di erogazione del servizio di istruzione è, peraltro, magicamente assicurata conservando lo stesso numero dei docenti dell’organico dell’autonomia assegnati ad ogni scuola. L’Ordinanza della Regione Puglia trasforma, di fatto, la scuola un’istituzione con servizi on demand, umiliando il personale che con competenza, disponibilità ed estrema professionalità sta sostenendo il progetto educativo in queste difficili settimane, nonostante tutto. Seconda considerazione. Un decisore politico deve essere in grado di considerare le conseguenze determinate dai provvedimenti che produce, e deve essere capace di modificare le decisioni se i provvedimenti stanno registrando margini evidenti di insuccesso. Così come fa il mondo della scuola, con le azioni di monitoraggio, di revisione e di rimodulazione costante della progettazione, in relazione ai Rapporti di Autovalutazione e ai Piani di Miglioramento. Peraltro, la ricerca pedagogica sostiene con chiarezza un’idea di fondo: la modalità della didattica a distanza e l’attività didattica in presenza sono assolutamente inconciliabili. Anche l’esperienza della scuola secondaria di secondo grado, nelle prime settimane di ripresa delle lezioni, ha dimostrato, se poteva essercene bisogno, che la DaD e la didattica in presenza sono modalità estremamente differenti, che richiedono modalità di organizzazione della lezione, di gestione della classe, di scelta e progettazione dei contenuti degli ambiti disciplinari assolutamente diverse, non uniformabili con tecniche di collegamento online, in contemporanea gestione delle due classi, fisica e virtuale. La scuola è un luogo serio, uno spazio protetto, fondato su presupposti scientifici che non possono essere messi in discussione o superati, e che anzi, in momenti di crisi e di difficoltà come questo, devono essere rinsaldati attraverso un nuovo patto educativo con i genitori dei nostri studenti. Le decisioni politiche devono avere lo sguardo lungo, spaziare nei territori delle scienze e dei saperi, per trovare conforto e certezze, e non mirare solo a conservare il consenso accontentando tutti. Terza considerazione. Il Presidente della Regione Puglia riferisce dati allarmanti sulla diffusione del contagio e li collega all’esperienza della riapertura delle scuole. La stessa Ordinanza parte dal presupposto che la Puglia risulta destinataria delle più stringenti misure di protezione, in quanto collocata, con Ordinanza del Ministero della Salute del 4 novembre 2020, in uno scenario di elevata gravità di tipo 3 con un livello di rischio ‘alto’ (area arancione), per la durata di quindici giorni decorrenti dal 6 novembre 2020. Nell’Ordinanza il Presidente della Regione Puglia riferisce, inoltre, che «il Dipartimento della Salute ha comunicato che l’analisi dell’andamento dei contagi da SARS-CoV-2 nei soggetti 0-18 anni nelle settimane precedenti e successive l’apertura delle scuole, avvenuta il 24 settembre 2020, ha complessivamente rilevato nelle 4 settimane precedenti 229 casi contro i 1041 casi nelle quattro settimane successive, con un incremento dei contagi di 3,5 volte nella fascia 0-18 anni, che l’aumento è cresciuto anche nella quinta settimana successiva all’apertura delle scuole e infine che analizzando l’andamento dei tassi di incidenza per 1000 abitanti nelle fasce di età 0-18 anni si rileva che vi è stato un incremento dei contagi più importante in soggetti in età scolare, in particolare nelle classi di età 11-13 e 14-19 anni e che anche per bambini di età 6-10 anni si è registrato un andamento in crescita che sembra essersi arrestato nell’ultima settimana di osservazione, confermando l’effetto positivo della sospensione della didattica in presenza nella fascia di studenti corrispondente alla scuola primaria disposto con Ordinanza Presidente Regione Puglia n. 407». I genitori vengono orientati verso la scelta della didattica a distanza, ritenuta dall’Ordinanza, in modo implicito ma chiaro, la soluzione efficace in termini di sicurezza e di tutela della salute. Se questo è lo scenario, la valutazione del rischio non può essere delegata ai cittadini e ai genitori. Né la valutazione del rischio può produrre effetti così diversificati, in bilico tra le soluzioni del Presidente Emiliano e le scelte adottate, per il primo ciclo di istruzione, a livello nazionale. Chiedo al Ministro dell’Istruzione –conclude la dott.ssa Goduto- un intervento tempestivo e risolutivo, premessa indispensabile per recuperare la credibilità delle istituzioni scolastiche e il rispetto per il lavoro che il personale della scuola sta garantendo al nostro Paese con la dedizione e la passione di sempre”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: