“Voti in cambio di soldi”, Rosa Barone denuncia il mercimonio durante le Regionali. “A Foggia tutti sanno. Ho fatto nomi e cognomi alle autorità competenti”

Con un post su facebook, Rosa Barone, rieletta in Consiglio regionale con il Movimento 5 Stelle (3809 i consensi da lei raccolti a Foggia e in provincia), annuncia di aver sporto denuncia sul voto di scambio a suo dire perpetuatosi in città durante le recenti elezioni regionali e non solo. Un segreto di Pulcinella, stando a quanto descrive la Barone nel suo post e, successivamente, al nostro telefono.
“Ritengo doveroso esporre pubblicamente – scrive sul social – quanto denunciato alle autorità competenti. La compravendita di voti avvenuta per le elezioni Regionali è sotto gli occhi di tutti, molti sanno ma spesso si preferisce girarsi dall’altra parte. Sono felice dei miei voti, ho letto i giornali parlare della diminuzione dei voti del Movimento che, sicuramente, è frutto di tanti fattori. Ma non vedo mai elencato uno di quelli più preoccupanti, la mercificazione del voto, e mi rivolgo agli elettori che per pochi spiccioli hanno svenduto la propria dignità. Ricordatevi che noi vi rappresentiamo, acquistare la poltrona vuol dire dover recuperare da voi questi soldi. Non meno preoccupante sono le cifre investite per la campagna elettorale di alcuni politici, come 100/200 o 300 mila euro per un posto in Regione…Mi dispiace ma dovete guardarvi intorno, e la politica è sempre il riflesso della nostra società”. Contattata da YouFoggia per approfondire la questione, la Barone evita di fare nomi, che, comunque, precisa, ha indicato invece alle autorità competenti a cui ha sporto denuncia. Si limita solo a ribadire che si tratta di un fenomeno non circoscritto soltanto a queste ultime elezioni regionali, ma che viene da lontano e ha riguardato anche le scorse comunali. “E’ qualcosa che in città sanno tutti, perché ho sentito da più cittadini la stessa versione dei fatti, con al centro lo stesso o gli stessi nomi di candidati indicati come promotori di queste dinamiche immorali e illegali, e cioè la richiesta del voto in cambio di soldi. Preciso che non è detto che questi candidati poi siano stati effettivamente eletti in Consiglio. Ma si tratta di qualcosa di gravissimo, di cui, peraltro, evidentemente, gli stessi protagonisti non si preoccupano e perpetuano alla luce del sole, essendo la voce di popolo così diffusa in città”. Infine sui cittadini che accettano il voto di scambio la Barone esprime il suo pensiero concludendo così: “Mi dispiace per loro. Capisco che in un momento di crisi come questo sia abbastanza semplice attaccarsi a poche decine di euro, ma quanto accade è anche sintomo che diversi elettori non diano alcuna importanza al proprio voto, e questa è una cosa sui cui bisogna riflettere”.

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