Foggia: 750 mila euro non versati all’ATAF.La restituzione è avvenuta dalla Protect e le responsabilità sono state accertate?

La vicenda dei 750 mila euro non versati dalla Protect all’ATAF di Foggia, proventi della sosta presi dalla raccolta dei parcometri, ha sollevato interrogativi sulla gestione dei fondi all’interno dell’azienda di trasporto pubblico. Mentre è stato accettato che i fondi non sono stati restituiti, è essenziale comprendere chi aveva il controllo sui versamenti e chi è stato responsabile di questo ammanco.

Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che la Guardia di Finanza fece in indagine denominata “Ombre cinesi “ che portò all’arresto dell’amministratore della società Protect srl che svolgeva il servizio di ritiro degli incassi della sosta tariffata dai parcometri, e che non verso all’ ATAF spa ben 750 mila euro.Erano provenienti del pagamento della sosta effettuati dai cittadini foggiani.La Protect srl aveva un contratto per la raccolta dei soldi dai parcometri. La Protect non verso per più di un anno i soldi raccolti dai parcometri.Noi ci poniamo una domanda,stessa domanda che si è posto il giudice fallimentare, “ ma l’azienda ATAF i suoi dipendenti funzionari amministratori si sono accorti che la Protect non versava, e se si sono accorti perché hanno continuato a fargli svolgere il servizio di raccolta?

I GIORNALI RIPORTARONO :

Operazione ‘Ombre cinesi’ della Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza di Foggia. Accertato peculato per oltre 750mila euro. La Protect ha gestito i parcometri fino al luglio 2018. Sequestro preventivo dei beni nei confronti anche dell’ex presidente del CdA di Ataf.

Un ammanco simile non si produce in un breve tempo, visto gli esigui incassi giornalieri e visto anche l’obbligo per la ditta incaricata del ritiro degli incassi, di effettuare il versamento entro e non oltre 48 ore dal ritiro delle cassette contenenti i soldi, a questo punto, sottoliniamo ancora una volta “chi competeva controllare che gli incassi fossero fatti con regolarità? Perché non è stata denunciata immediatamente una simile irregolarità?

Possiamo solo dire che la mancanza di controllo sui versamenti è sicuramente una questione critica. I fondi provenienti dalla raccolta dei parcometri dovevano essere gestiti con estrema attenzione e supervisione per garantire che ogni euro veniva correttamente registrato e versato nelle casse dell’ATAF. Cosa che accadeva negli anni precedenti. La mancanza di un di controllo e monitoraggio ha permesso che questa somma considerevole venisse sottratta senza essere rilevata per un certo periodo di tempo.

Possibile che nessuno si sia accorto?

Le responsabilità di questo furto, si perché è un furto , potrebbero ricadere su più livelli all’interno dell’ATAF che all’epoca ricoprivano incarichi. Prima di tutto, ci potrebbero essere responsabilità a livello di gestione e supervisione, con i dirigenti e gli amministratori dell’azienda che all’epoca dovevano garantire l’implementazione di procedure adeguate per la gestione dei fondi. In secondo luogo, potrebbero esserci responsabilità a livello operativo, coinvolgendo dipendenti responsabili della raccolta e del versamento dei fondi, i quali avrebbero dovuto garantire l’integrità e la correttezza delle operazioni finanziarie.

Questo ammanco è stato rilevato dalla Guardia di Finanza e portato all’attenzione della magistratura. Adesso la Procura di Foggia deve acceleriate che il processo sia fatto nel più breve tempo possibile.La magistratura contabile effettui i suoi controlli, e conduca un’indagine completa e trasparente per individuare i responsabili di questo furto e assicurarli alla giustizia. Inoltre, è fondamentale che vengano adottate misure correttive all’interno dell’ATAF per prevenire che casi simili si verifichino in futuro. Solo attraverso una rigorosa supervisione e una maggiore trasparenza sarà possibile ripristinare la fiducia dei cittadini nell’integrità delle istituzioni pubbliche.

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