Roma:La Commissione Antimafia ritornerà a Foggia per “Monitorare lo stato dei fatti nel capoluogo e provincia a supporto della Squadra Stato”

La recente operazione condotta dalla Guardia di Finanza coordinata dalla Procura di Foggia, ribattezzata “ Giù le Mani “che ha portato a sette arresti con accuse a vario titolo di estorsione, concussione, corruzione, peculato, falso, lesioni personali, minacce e violenza privata, scoprendo una serie di intrecci criminali politici economici sulla gestione del Comune di Manfrefonia, dove erano coinvolti funzionari pubblici dirigenti e politici e ufficiali di polizia giudiziaria segretari comunali e il comandante della Polizia Locale, rilevando che effettivamente ci sono state infiltrazioni mafiose condizionamenti nella gestione della cosa pubblica. Questo ha scioccato profondamente la cittadinanza ,sollevato una serie di interrogativi sulla presenza e l’influenza della criminalità organizzata nelle istituzioni. In questo contesto. La Commissione Antimafia nella giornata del 14 marzo 2024 ha approvato all’unanimità la relazione dell’ultima visita effettuata a Foggia, dove sindaci,funzionari, forze dell’ordine e Procura hanno illustrato lo stato dei fatti.Pertanto oggi la Commissione si trova di fronte alla sfida di ritornare a verificare dello stato dei fatti e di valutare le implicazioni della situazione per la legalità e la trasparenza nel territorio.

Inoltre l’operazione l’ultima svoltasi a Manfredonia che ha dato un duro colpo, a fatto si che la commissione antimafia ritornasse a Foggia. Le accuse di connivenza con la criminalità organizzata mettono in discussione l’integrità delle autorità locali e mettono a rischio la sicurezza e il benessere della comunità.

In questo contesto, la Commissione Antimafia ha assunto un ruolo cruciale nel monitorare e contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata nelle istituzioni e nella vita pubblica. È sua responsabilità verificare lo stato dei fatti, indagare sulle accuse di collusione e garantire che le autorità locali agiscano nell’interesse dei cittadini e nel rispetto della legalità un appoggio totale.

Nella relazione si legge :

La Commissione intende esercitare appieno le sue funzioni continuando a monitorare quanto avviene nella provincia foggiana, sia nel manifestarsi del fenomeno mafioso sia nell’azione di contrasto, e svolgendo un’azione di impulso e di sostegno verso tutti i soggetti dal cui impegno, accanto a quello dispiegato da autorità giudiziaria e forze di polizia, dipende il successo del contrasto: mondo politico, enti locali, società civile, mondo economico, agenzie educative”.

Però l’impegno di donne e uomini delle istituzioni offre una possibilità, che prima non c’era e adesso c’è. La storia della rivolta degli imprenditori e della comunità di Vieste ha dimostrato concretamente questa possibilità. Comprendere che la partita non può giocarsi solo sul fronte repressivo e giudiziario è la condizione per attenuare questo divario tra società civile e istituzioni”.

Sicuramente lo spartiacque è rappresentato dalla strage di San Marco in Lamis del 9 agosto del 2017 con l’omicidio dei fratelli Luciani, vittime innocenti: da quel momento, l’azione dell’autorità giudiziaria e delle forze di polizia è stata costante ed efficace, l’attenzione di governo e parlamento è apparsa adeguata alla gravità dei problemi, e la stessa società civile ha cominciato a reagire. Questa incoraggiante premessa non può fare dimenticare che numerosi e per nulla facili sono ancora i problemi da affrontare e risolvere a diversi livelli delle istituzioni e della società. Non è quindi possibile dare per scontato un esito definitivamente positivo dell’azione di contrasto”.

Molti operatori economici traggono ragioni di convenienza dal rapporto con la mafia: anche persone perbene, non complici né collusi, beneficiano di una convenienza ambientale e capovolgere questo equilibrio per rendere conveniente denunciare è l’impresa più difficile. Per questo è fondamentale che una strategia efficace punti sulle giovani generazioni, sul miglioramento delle loro condizioni di vita, soprattutto nelle aree più periferiche e negli ambienti più emarginati, sotto il profilo delle opportunità di lavoro e culturali”.

La Commissione Antimafia dovrà impegnarsi a fondo per indagare sulle connessioni tra politica e criminalità e per assicurare che coloro che sono coinvolti vengano chiamati a rispondere delle loro azioni.

Allo stesso tempo, è importante che la Commissione Antimafia lavori in stretta collaborazione con le autorità locali, le forze dell’ordine e la società civile per contrastare efficacemente la presenza della criminalità organizzata e promuovere una cultura della legalità e della trasparenza nel territorio.

Oggi la recente operazione a Manfredonia e la scoperta delle infiltrazioni mafiose sollevano gravi preoccupazioni sulla presenza e l’influenza della criminalità organizzata nelle istituzioni locali. La Commissione Antimafia ritorna a verificare lo stato dei fatti e ad adottare misure concrete per contrastare questa minaccia e per garantire che le istituzioni agiscano nell’interesse dei cittadini e nel rispetto della legalità.

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