IL SERENO NATALE 2023 PER I LAVORATORI DEL DON UVA (FORSE) INGIUSTAMENTE LICENZIATI


Come Youfoggia.com registriamo molto favorevolmente l’iniziativa del 20.12.2023 del PM di Foggia dott. Iannotta, titolare delle indagini sui presunti maltrattamenti alle anziane disabili psichiche gravi del 3° piano dell’ex Ortofrenico del Don Uva di Foggia, che ha chiesto ed ottenuto dalla GIP di Foggia dott.ssa Bencivenga con il provvedimento del 23.12.2023 la revoca delle misure cautelari di obbligo di dimora ancora in vigore nei confronti di 28 OSS e infermieri di Universo salute, già attinti dalla stessa misura cautelare (o, per alcuni, anche di custodia in carcere o di arresti domiciliari) con l’ordinanza della stessa GIP notificata la notte del 24 gennaio 2023, sulla base delle indagini e delle registrazioni audiovisive che erano iniziate a giugno 2022 e che sono state condotte dal nucleo di polizia giudiziaria dei Carabinieri.
Ricordiamo che (per) ora il Don Uva è gestito esclusivamente dal Gruppo Telesforo/Vigilante dopo la vendita delle quote della proprietà di Universo salute detenute dalle società di Michele D’Alba e cedute per il prezzo vile di 15 milioni di euro.
Sulla base dell’ordinanza del gennaio c.a. l’allora amministratore generale del Don Uva dott. Paolo Telesforo in una intervista pubblicata il 4 febbraio sulla Gazzetta del Mezzogiorno formulò prematuramente il capo di imputazione e la sentenza definitiva per i 30 lavoratori colpiti dalle misure interdittive, definiti delinquenti, con intimazione coatta ai giudici del lavoro di Foggia di non reintegrarli come avrebbero fatto in altri casi precedenti (risultati inesistenti), visto che era in procinto di licenziarli tutti per giusta causa, cosa puntualmente avvenuta tra fine febbraio e i primi di marzo.
Subito Youfoggia.com e altre testate di informazioni e non solo locali, ma anche nazionali si erano interrogati sulle responsabilità esclusive dei lavoratori che avrebbero abusato e maltrattato le anziane malate psichiche dell’ormai famigerato reparto femminile del Don Uva di Foggia, vista la gravissima carenza di personale rispetto agli standard organizzativi imposti dalla Regione Puglia e viste anche le segnalazioni degli indagati in sede di interrogatorio di garanzia che, rifiutandosi di patteggiare, avevano accusato gli amministratori e i vertici aziendali di averli fatti operare in condizioni ambientali disumane sia i lavoratori che per le degenti malate psichiche gravi.
Dagli accertamenti anche del servizio ispettivo della Regione Puglia e della ASL Foggia, dopo un’iniziale “resistenza”, dalle indagini dei Carabinieri fatte sull’ambiente di lavoro dopo l’ordinanza interdittiva per verificare che non vi era stato nessun sequestro di persona da parte dei lavoratori è emerso che le responsabilità potevano essere altre, potevano dipendere dalla pessima organizzazione del lavoro e non semplicemente da comportamenti delinquenziali – tutti da definire nel giudizio penale – di alcuni dipendenti.
A fine febbraio vi era stata anche un’interrogazione parlamentare che interrogava il Governo sulle problematicità della vendita del Don Uva nel 2017 all’allora clan Telesforo/D’Alba per il prezzo vilissimo di 5 milioni di euro e sulle condizioni di lavoro degradate in cui sarebbero maturati all’ex Ortofrenico di Foggia i presunti maltrattamenti in danno delle degenti.
Con il decreto del 10.5.2023 la Procura di Foggia dimostrava di essersi immediatamente attivata a riorientare le indagini, provvedendo da un lato a sequestrare nuovamente i cellulari degli indagati (il precedente sequestro, mai revocato, era stato già disposto contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari con l’ordinanza del 18.1.2023 del Gip) per verificare quanto dichiarato dagli arrestati negli interrogatori di garanzia e il materiale che avevano prodotto e fatto acquisire al PM e al GIP in quella sede, dall’altro individuando come indagati i seguenti responsabili di Universo Salute: la ginecologa dott.ssa Leone Patrizia Laura, medico competente per somministrare le cure alle degenti; il coordinatore dei servizi socio-sanitari Paolo Battiante, che aveva collaborato con gli inquirenti come assistente giudiziario; la caposala Grieco Maria.
Come si legge nel decreto del 10.5.2023 del PM, i nuovi indagati sono stati sottoposti ad indagini preliminari come ipotetici responsabili nella pessima gestione del 3° piano del Don Uva, «perché, in occasione dello svolgimento del proprio servizio e nelle rispettive qualità, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso in relazione alle diverse persone offese, singolarmente o in concorso tra loro e con altri infermieri, operatori socio sanitari e educatori professionali (tutti in servizio presso l’ex Istituto Ortofrenico di pertinenza della struttura socio-sanitaria e riabilitativa “Opera Don Uva” di Foggia, maltrattavano: (OMISSIS)…(per un totale di 19 persone), tutte ricoverate presso l’ex Istituto Ortofrenico di pertinenza della struttura socio-sanitaria e riabilitativa “Opera Don Uva” di Foggia.
In particolare tenendo condotte quali:

  • disponevano – o comunque tolleravano senza intervenire, così violando il dovere giuridico di impedire la commissione di reati in danno delle persone a loro affidate – che le degenti venissero trattenute contro la loro volontà all’interno di singole stanze per molte ore al giorno e, in alcuni casi, rinchiuse nelle loro camere da letto durante la notte;
  • pur essendo a conoscenza delle difficili condizioni lavorative in cui versavano gli operatori sanitari del reparto, dell’evidente aumento dell’aggressività degli operatori stessi determinato dalle pressioni a cui erano sottoposti per la carenza di organico e della circostanza che gli operatori ricorressero a violenze fisiche e morali anche al fine di facilitare il proprio lavoro rendendo più remissive le persone offese, non intervenivano in alcun modo per alleviare il carico di lavoro degli operatori sanitari stessi e, comunque, per impedire che questi, a causa delle condizioni lavorative, ponessero in essere vessazioni tali da determinare l’insorgere nell’intero reparto di un clima di intimidazione tale da provocare sofferenze morali anche alle degenti che erano mere spettatrici delle violenze fisiche e verbali subite dalle altre;
  • facevano vivere tutte le persone offese (anche quelle che non venivano spesso fatte oggetto di aggressioni fisiche o morali) in una condizione di perenne soggezione e paura provocando loro intollerabili sofferenze.».
    Nonostante la ginecologa, il coordinatore dei servizi socio-sanitari e la caposala siano indagati, essi sono ancora regolarmente in servizio presso il Don Uva di Foggia e Universo salute non ha attivato nei loro confronti nessun procedimento disciplinare.
    In attesa delle trascrizioni delle conversazioni telefoniche degli indagati, il PM ha chiesto ed ottenuto la proroga delle indagini preliminari fino a giugno 2024.

    Pertanto, la revoca prima di Natale delle misure cautelari “residue” di obbligo di dimora ai 28 lavoratori indagati rappresenta un provvedimento opportuno da parte del Gip di Foggia, su richiesta dello stesso PM, per restituire agli ex dipendenti del Don Uva licenziati da Telesforo con la qualifica di delinquenti la serenità del Natale 2023 in famiglia.
    Anche per consentire una più serena valutazione ai giudici del lavoro di Foggia sulle impugnative di licenziamento proposte dai lavoratori, senza il marchio di fabbrica di illiceità penale imprudentemente affibbiatogli da chi, forse, dovrà dare spiegazioni agli inquirenti sulla circostanza che, durante le riprese audiovisive da luglio a settembre 2022, agli operatori sanitari del 3° piano del Don Uva era impedito l’accesso, perché mancanti secondo l’azienda, a quei farmaci tranquillanti che erano normalmente somministrati alle degenti con malattia psichica grave, che servivano ad evitare eccessi di aggressività nei confronti di OSS e infermieri, verificatisi più volte in passato e riconosciuti come infortuni sul lavoro.
    Si dice che la giustizia è lenta, soprattutto quella penale. In questo caso sembra poter arrivare prima del previsto.

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