Andria(BT): L’ultimo saluto a Vincenza Angrisano, il figlio,“Sei stata la persona che ho amato di più”

Stamattina  il feretro è entrato nella cattedrale di Andria,l’attendeva  il vescovo, monsignor Luigi Mansi. In chiesa la prefetta di Barletta-Andria-Trani, Rossana Riflesso, la sindaca di Andria, Giovanna Bruno, il sindaco Barletta, Cosimo Cannito, la parlamentare Mariangela Matera, il questore Roberto Pellicone.Era gremita tanta gente che ha voluto manifestare la loro vicinanza alla famiglia.

Oltre ai parenti figli di 6 e 12 anni che erano in casa al momento del delitto. Tutte le  colleghe di Vincenza , che lavorava per una azienda di prodotti per la casa, un mazzo di fiori e un grande cuore rosa su cui oltre alle firme sono stati deposti al fianco della bara, con scritto “non ti dimenticheremo mai”.

In chiesa sono arrivati anche alcuni parenti del marito della donna, Luigi Leonetti, che si trova in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dall’aver commesso il fatto ai danni del coniuge.

I dipendenti delle onoranze funebri che hanno accompagnato il feretro in chiesa hanno dipinto un segno rosso sul volto e un fiocco rosso sulle felpe.

Le bandiere degli uffici pubblici sono a mezz’asta. La città, come si legge su un manifesto che ricorda Vincenza non ha parole “ma solo lacrime per esprimere ciò che proviamo”.

La salma al termine della celebrazione sarà sepolta nel cimitero di Barletta, città natale di Vincenza.

Il sindaco della città di Bartella , Cosimo Cannito ha dichiarato:

“Esorto voi donne a denunciare senza paura. Non rinchiudetevi in voi stesse ma rivolgetevi a chi e’ preposto e formato nell’aiutare chi vive realtà familiari pericolose per la vostra incolumità fisica e psicologica”. 

Il figlio: “Cara mamma, sei stata la persona che ho amato più

«Cara mamma ti voglio tanto bene. Resta sempre nel mio cuore. Sei la persona che amo di più al mondo. Mi ricorderò sempre del tuo sorriso e del tuo aspetto solare. Guardami da lassù. Riesco ancora a sentire la tua voce, riesco ancora a sentire la felicità che avevi per la vita, riesco ancora a sentire la tua mano morbida che mi abbraccia. Cara mamma aspettami lassù perché alla morte non c’è rimedio, ma quando sarò vecchio ti raggiungerò. Ora guardo le tue foto e ascolterò i tuoi audio. Sento ancora il tuo abbraccio caldo e affettuoso. Cara mamma ti voglio bene». È il messaggio del più grande dei due figli di Vincenza.

Il fratello di sei anni ha invece fatto un disegno per la sua mamma che ha consegnato alla prima cittadina. «Il sorriso è la vostra mamma che vi protegge, rassicura e incoraggia – ha detto Bruno rivolgendosi ai bambini – il sorriso è lei». La sindaca ha sottolineato la condivisione della «atroce sofferenza» da parte della «città che è la vostra casa, che ha le braccia allargate per accogliere umanità. Noi siamo chiamati a recuperare l’umanità che qui si sta facendo preghiera e non spettacolo né curiosità».

All’uscita dalla cattedrale, gremita di persone, un applauso ha accolto il feretro che ha abbracciato la salma è la mamma e la sorella di Vincenza e i figli.

Il Vescovo monsignor Luigi Mansi: Una tragedia che ha umiliato la comunità. Dio usi misericordia con l’autore del delitto

“Ti preghiamo di accogliere tra le tue braccia la nostra sorella Vincenza, di custodire con amore di Padre i suoi figli e di usare misericordia con Luigi”. È un passaggio della omelia di monsignor Luigi Mansi durante i funerali di Vincenza.Perdonaci se alla notizia di questa ennesima tragedia che ha umiliato e macchiato di vergogna la nostra comunità civile ed ecclesiale, abbiamo coltivato sentimenti di sdegno e di vendetta”. La nostra sorella Vincenza è il chicco di grano che morendo certamente produce molto frutto nella vita dei suoi figli che se da una parte cresceranno senza lo sguardo, gli abbracci, i baci della mamma, certamente troveranno accanto a loro tante belle persone che non faranno mancare loro tutto l’affetto necessario per una crescita serena e ricca di frutti buoni per la vita, nell’attesa di poterci tutti incontrare nell’abbraccio eterno del cielo. A noi dona il coraggio, nonostante tutto, di custodire, servire e amare la vita sempre, dovunque e comunque”.

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