UNA NUOVA EPOCA ATTENDE BARI


Siamo arrivati, per l’attuale Sindaco di Bari, Antonio Decaro, alla fine del suo secondo mandato.
L’indissolubile duo Decaro / Emiliano (così li vede la opinione pubblica) ha condotto la “partita amministrativo politica” in Terra di Puglia fin dal Giugno 2004, quando Michele Emiliano, sostituto procuratore della DDA a Bari (Direzione Distrettuale Antimafia), fu eletto a sorpresa Sindaco di Bari.
Da allora il duetto, con alterne vicende, avvicendandosi a capo delle amministrazioni del Comune di Bari e della Regione Puglia, ha amministrato per un ventennio, e non ha ancora finito.
Sembra che in Italia vadano di moda le “epoche ventennali”.
Qui, non si vuole accendere un dibattito sulla valutazione degli esiti di questa partita condotta dai due esponenti della sinistra, sia perché apparirebbe del tutto sterile e radicalizzata su posizioni pregiudiziali, sia perché non è l’argomento di questo articolo.
Tuttavia, noi, semplicemente, e senza alcun riferimento al colore politico, pensiamo che quando la permanenza in una posizione amministrativo/politica si prolunga, allora si instaura giocoforza un “regime di politica di relazione”. Non c’è niente di più conservatore della “politica di relazione” perché essa non significa altro che “conservazione delle scenario”: l’esatto contrario della “politica del progresso”.
Ma questa è una tesi del tutto soggettiva che sarebbe facile contestare accampando temi come “esperienza acquisita” e “profonda conoscenza delle dinamiche territoriali”: temi concretamente veri che, però, sono nient’altro che benefit acquisiti e chiari vantaggi per ogni ri-candidatura.
Ora, con la fine del secondo mandato, spira un vento di novità, forse, solo perché nasce dalla legge che vieta un terzo mandato. Ma, comunque, si sente un refolo di un moderato entusiasmo da “quaderno nuovo”, una sensazione che qualcosa debba cambiare.
Anche noi abbiamo subito la frescura di questo vento e ci è venuta la “malsana” idea di avviare un sondaggio sulla popolazione dell’area metropolitana di Bari, per valutare NON le intenzioni di voto MA cosa la gente aspirerebbe per uno scenario futuro.
Abbiamo, pertanto, impostato il sondaggio, non sulle usuali domande a risposta, secca, determinata ed esclusiva, da popolare test attitudinale; non sul far riferimento al colore politico dell’intervistato; non sul selezionare un target specifico se non quello di essere elettore di territorio.
Il sondaggio, nonostante si disponga delle adeguate competenze di psicologia di massa, di analisi transazionale e delle tecniche scientifiche e statistiche (ma forse proprio per questo), è da noi classificato solo come “artigianale” e “fatto in casa”.
Ma non ci preoccuperemo delle eventuali critiche “professorali” perché abbiamo voluto traguardare gli “umori” della gente comune, chiaramente disinteressata e disaffezionata alla politica e da essa intossicata, con un approccio originale.

Infatti, come corollario, abbiamo voluto anche indagare i fattori dell’astensionismo; esso ha tutti i lineamenti dello “assenteismo consapevole” ed ha dimensioni tali da mettere a rischio la tenuta democratica del Paese e la stessa validità delle consultazioni elettorali.
Sulla base di tali considerazioni, il sondaggio ha utilizzato la “tecnica dialogante”, scevra da ogni possibile condizionamento, per mettere l’intervistato nelle migliori condizioni di esprimersi secondo il proprio linguaggio quotidiano.
Alle operazioni hanno partecipato alcune organizzazioni i cui membri, gratuitamente e a proprie spese, si son fatti carico delle interviste.
Ripetiamo: colloqui “condotti in libertà” ma a partire da domande specifiche e puntuali; gente comune, tendenzialmente “non addetta” e “non attivista”; diversa estrazione; diversa cultura; in età lavorativa e non, di diversissime attività; nessun riferimento al personale “colore politico”.
Unico prerequisito essere elettori.
Abbiamo la ragionevole certezza che questo sondaggio, avendo traguardato non tanto gli “addetti ai lavori,” ma la gente comune; anche se non di pura taratura tecnico scientifica sia, in realtà, più “vero” di tanti altri.
Ecco come si è svolto, tenendo conto che il target intervistato aveva la “ridicola” dimensione di soli 503 persone.
Per cominciare, in prima fase, si è posta la domanda: “visto che a Bari si è concluso il secondo e ultimo mandato di Antonio Decaro e si dovrà, per legge, eleggere a Sindaco una nuova persona, quali dovrebbero essere, secondo la sua opinione, le caratteristiche del nuovo eletto?”.
Le risposte, dedotte da un libero dialogo che, stimolando la spontaneità, ha abbassato le barriere delle diffidenze e delle reticenze, sono state molto chiare e inequivocabili:

  1. Onestà intellettuale 83% 2. Moralità, Serietà conclamata, Asetticità relazionale 74% 3. Chiara progettualità in coerenza e congruenza 72% 4. Nessuna scenografia della persona 66% 5. Visione di prospettiva e attenzione ai reali problemi della città 59% 6. Preparazione, Esperienza ed Equilibrio 51% 7. Nessun secondo fine 49% 8. Operatività basata sul merito, Promozione della partecipazione cittadina, Senso civico di appartenenza. 43% 9. Essere pronto ad andare via 14%
  2. altro.
    3%
    Sembrano i dieci comandamenti.
    Svettano Morale, Etica, Progettualità Strategica, Riservatezza, NO Personal Business.
    Ma, anche, emerge in maniera evidentissima, quanto sia diffusa nell’opinione pubblica, la convinzione che la politica sia una questione riservata agli “addetti” e ad una particolare classe di persone ben introdotte: quasi un settore a sé

stante e autoreferenziale della società civile. Questione che sarà confermata nella seconda fase del sondaggio, come vedremo.
Le caratteristiche elencate, con il loro peso percentuale, è ciò che si aspetta la gente da un politico chiamato a guidare una comunità e sono caratteristiche generali che possono riguardare non solo la figura di un Sindaco.
Poiché le risposte sono derivate da un dialogo stimolato alla spontaneità, le risposte non sono esclusive. Pertanto le percentuali esprimono il “peso” totale di ciascuna caratteristica, nel senso che gli intervistati hanno votato più di una caratteristica.
E’ da notare come, non classificando il colore politico, gli intervistati si sono considerati “liberi” di esprimersi, hanno dialogato con interesse, hanno mostrato pratica partecipazione attiva.
Ciò ha influenzato tantissimo, a fiducia ormai acquisita sugli obiettivi e la trasparenza del sondaggio, la seconda fase del dialogo: quella cioè cui si è domandato all’intervistato: “chi, secondo la sua opinione, avrebbe le caratteristiche da lei indicate?”.
Si invitava, in sostanza, ad individuare i nomi dei candidati possibili.
Qui nasce la prima sorpresa, forse del tutto non inattesa: moltissimi attori della politica barese sono del tutto ignoti alla gente comune se non per sentito dire; molta gente conosce “di vista” i politici ma non ne ricorda i nomi; e viceversa.
Il sondaggio ha dato una prima reale e concreta riposta, con buona pace di chi sostiene a spada tratta la tecnica delle preferenze: non esiste il problema della rappresentanza nemmeno per coloro che siedono in Parlamento perché l’elettore, “non addetto e non attivista”, non è nelle condizione di “conoscere il candidato” nella misura in cui possa servire ad affidargli il proprio voto.
La conclusione è: la gente comune pretende che la politica esca dalla ristretta enclave di “addetti e attivisti”; la gente comune vuole sapere di più delle prospettive progettuali, del futuro; la gente comune pretende di partecipare disponendo di informazione trasparente; la gente comune ha a noia il gossip mediatico e il teatrino, certamente partigiano, al quale viene costretta dai media.
Gli intervistati che hanno denunciato questi condizionamenti come causa prima dell’assenteismo sono tantissimi, all’incirca l’ 84%.
Possiamo sintetizzare: l’enclave politico nega la democrazia! L’enclave politico si dispera dell’astensionismo, a parole; nei fatti ne è contento perché le percentuali sono fatte da “addetti, attivisti e amici”.
Nella seconda fase del sondaggio, è di tutta ovvietà che una cosa è definire una scala di priorità “morale ed etica” delle caratteristiche di un rappresentante democraticamente eletto, altro è associare quelle caratteristiche ad una individuo.
E’, ancora, di tutta ovvietà che, fra gli intervistati, i “più introdotti nel tessuto economico sociale cittadino” abbiano potuto essere più capaci di indicare un nome rispetto a chi rimane indifferente alla politica e ai suoi giochi.
Quindi, la seconda domanda ha dovuto essere supportata dall’intervistatore con una lunghissima lista di personaggi, per forza di cose tendenzialmente

noti, con l’obiettivo esclusivo di “aiutare la memoria” dell’intervistato che ha lavorato, ovviamente sulle “sensazioni della conoscenza”.
E’ bene sottolineare che si è evitato, in ogni modo, di influenzare l’opinione dell’intervistato, nel suggerire un nome: la asetticità di questo comportamento è stata rigorosamente rispettata.
Sono stati riportati soli i nomi espressamente citati, quando citati, dall’intervistato come ipotesi di candidati.
Non sono stati riportati eventuali commenti su nomi altri.
La graduatoria rinvenente espone percentuali non esclusive nel senso che l’intervistato ha potuto indicare più nominativi, che potessero rispondere alle caratteristiche da lui stesso indicate.
Nella graduatoria citiamo solo le prime dieci posizioni perché le successive sono sostanzialmente paritetiche ed indifferenziate e, quindi, senza ulteriori valore aggiunto.
Quali sono i nomi, esplicitamente espressi che, emergono dal sondaggio? Eccoli:

  1. Antonio Distaso
  2. Francesco Paolo Sisto
  3. Anna Maria Annicchiarico
  4. Domenico (Mimmo) Di Paola 5. Riccardo Amirante
  5. Giuseppe (Beppe) Fragassi 7. Ugo Patroni Griffi
  6. Francesco Boccia
  7. Michele Laforgia
  8. Simonetta Lorusso
    Si è voluto evidenziare il rank di posizionamento in graduatoria ma non l’indicazione percentuale del rank perché poco significativa in questo genere di sondaggi: è opportuno, infatti, ricordare che l’elenco emerge dalla correlazione fra le “caratteristiche”, sopra citate e attese per un politico, e la “conoscenza soggettiva, diretta o indiretta” che l’intervistato ha della persona indicata.
    Se, poi, come nostro contributo di completezza, affianchiamo all’elenco i curricula relativi, ci si rende conto come siano non in contraddizione ma sinergiche la figura etico/morale e la figura professionale.
    I curricula, molto sintetici, sono inclusi in questo articolo, per dare una visione d’insieme al lettore.
    C’è, però, una ulteriore informazione che si può trarre da questo sondaggio: meno del 20% (!) delle personalità indicate nella lista vive di politica.
    Sembra proprio, ed è coerente con quanto rilevato finora, che la gente comune non gradisce il “politico di professione”. Il motivo appare essere sempre lo stesso: l’instaurarsi della “politica di relazione” che sembra essere uno dei maggiori guai dell’Italia e ostruzione ad ogni idea innovativa di sviluppo.

Questo sondaggio è stato condotto da IO SUD e SISTEMA PAESE, coadiuvati da altre associazioni, nell’ambito di un accordo politico di collaborazione sinergica. Noi, nell’osservare la lista, lasciateci fantasticare, auspichiamo che si costituisca un team di selezionate personalità che dia vita ad una progettualità strategica per Bari, di crescita economica e di sviluppo sociale che porti la nostra città metropolitana nei posti apicali della graduatoria mondiale della “qualità della vita”.
Se una nuova epoca attende Bari, facciamo sì che si avveri. Non sprechiamo le opportunità.
Gioacchino (Nino) Monterisi
Antonio Vox – Presidente “Sistema Paese”, Economia Reale & Società Civile
CURRICULA
Antonio Distaso
Avvocato – profondo conoscitore della macchina amministrativa – Esperto fondi PNRR – giudicato il migliore sindaco laddove si voglia puntare sullo sviluppo della città di Bari, la ripresa del lavoro, la riorganizzazione dei servizi pubblici. Sicurezza del territorio, Famiglia, Scuola; Parti Sociali.
Francesco Paolo Sisto
Avvocato penalista – Docente universitario – Deputato della Repubblica Italiana-
Manager politico di esperienza. Eccellenza nella conoscenza degli atti legali/ tecnico/ amministrativi. Barese nell’anima e nel cuore. Esperienza nella motivazione e formazione per la crescita di giovani classi dirigenti-
Anna Maria Annicchiarico
Laurea in informatica-Coordinamento ai massimi livelli di progetti europei , settore Ambiente- Biotecnologie-Elettronica-
Direttore Generale e Presidente di numerose realtà scientifiche europee.
Eccellenza nella formazione e gestione del capitale umano – Ottima capacità di organizzazione e gestione della macchina amministrativa.
Domenico ( Mimmo) Di Paola
Ingegnere. Manager di grande esperienza- Dodici anni alla guida degli Aeroporti di Puglia ( Bari – Brindisi-Foggia e Grottaglie Taranto ) . Il suo lavoro e la sua visione prospettica hanno consentito alla Puglia di diventare la Regione turisticamente più frequentata d’Italia.
Riccardo Amirante
classe 1969. Professore ordinario – macro settore Scientifico
“Macchine e Sistemi per l’Energia e l’Ambiente”, Macchine a Fluido
Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management
Delegato del Rettore alla comunicazione ed immagine istituzionale del Politecnico di Bari . Presidente del c.t.s. del Polo Apulia Energia

  • vicepresidente Distretto Regionale delle Energie Rinnovabili e dell’efficienza energetica- Direttore Automotive Summer School Bosch-Politecnico di Bari-
    Direttore Generale del Politecnico di Bari f.f. dal 1 dicembre 2018 fino al 15 maggio 2019; Presidente del CTS del Polo Apulia Energia, unico polo tecnico professionale della filiera produttiva del sistema energia in Puglia – Delegato del Magnifico Rettore per l’attivazione di un sistema di “Ascolto delle parti Interessate” per il sessennio 2013-2019
    Referente convenzione di collaborazione scientifica tra Politecnico di Bari, Università degli Studi Aldo Moro e l’Agenzia delle Dogane di Puglia e Basilicata.
    Beppe (Giuseppe Fragassi)

Architetto- Presidente ANCE Bari e Bat, vicepresidente Confindustria Bari e Bat. Quaranta anni di esperienza. Manager autorevole settore restauri monumentali, beni architettonici . Notevole esperienza in soluzioni di urbanistica.
Ugo Patroni Griffi
Professore – Avvocato
Ruolo politico/amministrativo
Manager Barese con rapporti operativi internazionali- Attività didattica multidisciplinare.
Francesco Boccia
Politico- Economista con incarichi Ministeriali . Esperienza Affari Regionali ed Autonomie. Senatore della Repubblica. Biscegliese
Michele Laforgia
Avvocato penalista.
Competenza legale ed amministrativa multidisciplinare. Esperto di diritto d’impresa,bancario, tributario, strutture sanitarie, responsabilità medica , illeciti amministrativi e della comunicazione.
Simonetta Lorusso
Imprenditrice con esperienza amministrativa- commerciale- Famiglia storica Barese.
Già assessore ai lavori pubblici . Ulteriore impegno nel settore turistico- sportivo – Economia e trasporti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: