Foggia: Maxi-operazione contro la Società Foggiana: 82 misure cautelari, decine di arresti. Business milionario su traffico cocaina

Nelle prime del mattino è stata effettuata una complessa e vasta operazione antimafia, ancora in corso, dove i Carabinieri coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) stanno eseguendo una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di oltre 80 persone tra vertici, affiliati e contigui della cosiddetta società foggiana. Le ordinanze vengono eseguite anche in altre regioni d’Italia.

Nel corso dell’operazione, denominata ‘game over, i carabinieri hanno sequestrato armi e droga. L’ordinanza nei confronti di 82 persone è stata emessa dal Gip del tribunale di Bari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia con il coordinamento della procura nazionale antimafia. Colpiti, stando alle indagini, vertici, affiliati e contigui alle tre batterie che compongono la cosiddetta società foggiana così come viene chiamata la criminalità organizzata mafiosa a Foggia. Molti dei destinatari delle ordinanze sono già detenuti. Tra i reati contestati, il traffico di stupefacenti.

UN BUSINESS MILIONARIO CON IL TRAFFICO DELLA COCAINA

Le organizzazioni criminali della mafia foggiana, definita la ‘società’, avevano raggiunto un accordo sul traffico da milioni di euro l’anno di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina. I proventi così realizzati venivano utilizzati sostenere le attività dei clan e le famiglie dei detenuti. E’ quanto hanno accertato i carabinieri che questa mattina hanno arrestato 82 persone accusate, a vario titolo, di traffico e concorso in spaccio di droga, e associazione finalizzata alla detenzione illegale di armi. A tutti viene contestata l’aggravante del metodo mafioso. Un solo indagato è accusato anche di estorsione. L’ordinanza cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.

Secondo quanto emerso dalle indagini i tre clan Moretti-Pellegrino-Lanza, Sinesi-Francavilla, e Triscuoglio-Prencipe-Tolonese, avevano superato le rivalità per accordarsi sulla gestione univoca del traffico di droga. La ‘società’ avrebbe imposto l’obbligo di immettere nel circuito cittadino cocaina fornita dal cartello al prezzo di 55 euro al grammo, più alto rispetto ai 48 euro applicato da spacciatotri che non facevano parte del sodalizio. Il ricavato serviva per rifornire la cassa comune della mafia foggiana e sostenere le famiglie dei detenuti.
Tra i destinatari dell’ordinanza cautelare ci sono anche Roberto Russo, detto il colombiano, ucciso a Foggia il 25 marzo dello scorso anno; e Rocco Moretti e Ciro Francavilla, ritenuti elementi di spicco della mafia foggiana.

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