Bari:«Pagatemi in contanti», sequestrati beni per 4,3 milioni all’avvocato Chiariello amico dell’ex magistrato De Benedictis

Dall’ultimo comunicato della Guardia di Finanza di Bari Youfoggia.com ha riscontrato delle anomalie che descriviamo. Il penalista avrebbe evaso Irpef e Iva dal 2000 al 2020. In un altro procedimento è stato condannato a 9 anni e 8 mesi per corruzione in atti giudiziari insieme all’ex gip di Bari Giuseppe De Benedictis

Beni del valore di oltre 4,3 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Bari all’avvocato Giancarlo Chiariello, che esercitava la sua attività nel capoluogo pugliese. I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria stanno eseguendo il decreto preventivo a suo carico, emesso su richiesta della Procura della Repubblica, dalla III Sezione del Tribunale, in funzione di Tribunale per la prevenzione. La sproporzione rispetto ai redditi dichiarati

 Gli investigatori hanno ricostruito il profilo di «pericolosità sociale» e individuato gli «asset» patrimoniali e finanziari riconducibili al professionista e ai componenti del proprio nucleo familiare, considerato di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. In particolare, l’uomo era stato indagato dalla Procura nell’ambito di un distinto procedimento penale per dichiarazione infedele, con riferimento al periodo tra il 2014 e il 2020. In quel caso era stato disposto a suo carico un sequestro preventivo di beni per oltre 2,9 milioni di euro. 
Ma l’approfondimento delle indagini ha fatto emergere che l’avvocato barese, per le annualità dal 2000 al 2020, avrebbe evaso l’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) per un importo totale di oltre 4,1 milioni di euro e l’imposta sul valore aggiunto (IVA) per un importo complessivo di oltre 2,1 milioni di euro, richiedendo ai propri clienti pagamenti dei compensi professionali in contanti senza dichiararli al Fisco. Queste ipotesi sarebbero state confermate nelle stesse dichiarazioni rese dall’avvocato in sede di interrogatorio di garanzia, condotto a seguito dell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce nell’ambito di un altro procedimento penale instaurato a carico del professionista, insieme ad altri tra cui l’ex gip Giuseppe De Benedictis, in cui era stato indagato per varie ipotesi di corruzione in atti giudiziari.

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