FOGGIA CONTRO LECCO – IL RITORNO PERCHÉ VINCA IL MIGLIORE, CIOÈ IL FOGGIA

Oggi assisteremo al ritorno della finale dei playoff di serie C tra Foggia e Lecco, che si disputerà nello stadio della squadra lombarda, dopo lo scellerato arbitraggio dell’andata allo Zaccheria.
Ci sono state le prime denunce del consigliere regionale avv. Josef Splendido e dell’avv. Maria Grazia Lattanzio.
Sono denunce dettagliate agli organi federali e di giustizia sportiva, per segnalare le anomalie clamorose di una gestione arbitrale che hanno potuto vedere tutti i tifosi foggiani, e tutte a favore del Lecco.
Come tifoso del Foggia non ho nessuna fiducia negli organi federali ne’ nella giustizia sportiva calcistica, dai tempi dello scippo della serie B al Foggia calcio di Sannella, a favore della Salernitana (allora) di Lotito, che operava in violazione della normativa di legge sulle scommesse che vietava la proprietà in capo allo stesso soggetto di due società di calcio professionistico e operava con quelle abnormi plusvalenze dirette con la Lazio, che poi saranno contestate a distanza di anni soltanto alla Juve.
Mi limito allora a segnalare la norma che andava applicata e che non è stata applicata alla partita Foggia-Lecco con il concorso del designatore della Can C Maurizio Ciampi e dell’arbitro designato Kevin Bonacina, nato a Lecco e residente a Cisano Bergamasco, che dista 15 chilometri da Lecco, dove il nostro arbitro imparziale ha amici e parenti e dove pare vi sia la pizzeria dei genitori.
La norma sancisce un divieto di incompatibilità legata al luogo di nascita e al luogo di residenza, che il designatore Ciampi e il designato lecchese Bonacina non hanno rispettato ed è l’art.40 comma 3 lettera g) dell’Allegato A al regolamento AIA:
“Art. 40 Doveri degli Arbitri

1. Gli arbitri sono tenuti a svolgere le proprie funzioni con lealtà sportiva, in osservanza dei principi di terzietà, imparzialità ed indipendenza di giudizio, nonché a comportarsi in ogni rapporto comunque riferibile alla attività sportiva, con trasparenza, correttezza e probità.
2. Gli stessi devono osservare lo Statuto e le altre norme della FIGC, nonché ogni altra direttiva e disposizione emanata dagli organi federali.
3. Gli arbitri, in ragione della peculiarità del loro ruolo, sono altresì obbligati:
   g) a compilare con assoluta veridicità la propria scheda anagrafica personale ed il proprio foglio notizie, tramite la piattaforma informatica AIA, ed a segnalare immediatamente eventuali variazioni, compresi cambi di residenza e/o domicilio, nonché la sussistenza di qualsiasi eventuale rapporto, diretto o anche indiretto, con società calcistiche, al fine di permettere la tempestiva verifica di situazioni di incompatibilità”.
   La norma è chiara: Kevin Bonacina non poteva arbitrare quella partita, la sua scheda anagrafica parla chiaro e la scusa della residenza in provincia di Bergamo è ridicola e offensiva per tutti i tifosi foggiani, perché, tra l’altro, Cisano Bergamasco dista da Bergamo 18 chilometri, più della distanza da Lecco, dove il nostro arbitro parziale ha il cuore dei suoi interessi. Oppure non ha neanche rapporti indiretti oltre che diretti con la città di Lecco?
   Allora godiamoci serenamente il ritorno dei playoff nella speranza che vinca il migliore, cioè il Foggia, anche perché il Lecco mi è parsa la squadra peggiore di tutte quelle affrontate vittoriosamente dal Foggia durante i playoff.
   Se così non sarà, non avendo, ribadisco, nessuna fiducia nella giustizia sportiva, sarà il caso di supportare le iniziative politiche e di denuncia sportiva già intraprese con una bella denuncia collettiva per truffa aggravata in danno dei tifosi foggiani alla Procura della Repubblica di Foggia, che ha tutti gli strumenti rapidi per accertare quella incompatibilità nella designazione per interessi diretti e indiretti del nostro lecchese abusivo a far vincere la sua squadra del cuore.
   Almeno questo i tifosi foggiani a Foggia e a se stessi lo devono.