Il migliore dei peggiori

Confesso che, tolta la Littizzetto, sottraendo gli opinionisti di riferimento, da Giannini a Travaglio a Sarzanini a De Bortoli, Fazio non è male.
Ma togliendo e sottraendo cosa rimane? Direte voi. Filippa! Riequilibria subito tutto.
Con Frassica e la Signora Coriandoli raggiungiamo la sufficienza.

Quella sufficienza che ti consente, dopo la prima metà dei telegiornali della domenica, prima della partita, di girare da Fazio.
E magari ti capita una intervista al grande personaggio. Fatta con garbo, enfasi quanto basta, belle immagini. Roba non male, di solito.

Poi per fortuna, quando sta per arrivare la Littizzetto, inizia qualcosa di buono da qualche altra parte. La partita. O altro. Tutto l’altro è sempre meglio.
Non della Littizzetto, non solo, ma della pena di dover vedere Filippa dover annunciare la Littizzetto.
A Fazio perdono tutto, tutto, anche Travaglio e Giannini, persino la Sarzanini, addirittura sonnifero De Bortoli, ma non la tortura che imprime a Filippa nel dover annunciare la Littizzetto.

Scherzi a parte.
Fazio non mi dispiace. Non è il peggiore dell’informazione televisiva italiana.
L’informazione televisiva italiana è la peggiore informazione possibile.
E dentro l’informazione televisiva italiana, i Talk sono l’informazione peggiore possibile.
Sono veleno. Armi di distruzione del senso.
Di ogni cosa. Sono fabbriche di mostri.
Possono trasformare Salvini in Salvini.
Di Battista in Di Battista. Rendo l’idea?
Di mostrificazione della realtà.
Possono far diventare Santoro un “intellettuale”, capo popolo.
Possono far sembrare utile uno inutile: Giordano.
Possono far sembrare seria la Gruber, intelligente la Berlinguer, opinionista suo cognato, Telese.
Possono far sembrare una vittima uno che fa trasmissioni con le quali i mafiosi diventano opinionisti per bene e i politici mafiosi maledetti: Giletti.
Sono armi atomiche. Uranio impoverito.
Suk. Mercati delle pulci. Casse di risonanza delle fabbriche di libri inutili dei conduttori e degli ospiti dei conduttori che poi sono conduttori che ospitano gli altri conduttori o aspiranti conduttori. Tutti o quasi con gettoni di presenza. Ricambiati sino all’infinito.

Se l’Italia è il Paese in Europa con una maggioranza ostile agli aiuti all’Ucraina lo dobbiamo anche, molto, a loro.
Se l’Italia è il Paese nel quale più che altrove in Occidente ha attecchito giustizialismo e populismo, lo dobbiamo a loro. Molto.

Fazio, beh, Fazio, era, è, fra questi.
Lo ha scelto lui, non l’ho voluto io.
E gli è’ andata bene, direi.
Anche adesso, va in una multinazionale, con contratto multimilionario. Buon per lui. Dai.
Nessun vittimismo per favore.
Lo dico a quelli che vogliono cambiare la Rai quando perdono per poi tenerla uguale a se stessa, a se stessi, quando vincono.

Tornando a Fazio.
È il migliore dei peggiori. Fatte tutte le sottrazioni.
Grazie a Filippa. Soprattutto.

Sergio Pizzolante

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