Foggia:La Procura della Repubblica precisa e chiarisce “visto che sussiste l’interesse pubblico, bisogna verificare la fondatezza o meno”

PROCURA DELLA REPUBBLICA
Presso il Tribunale•Foggia
Ufficio del rapporti con gli Organi di Informazione
Oggetto: Comunicato stampa ai sensi dell’art. 5 commi 1 e 2 bis d.lgs. 106/2006 Nelle ultime ore organi di stampa locale e nazionale hanno dato notizia di un’attività di indagine condotta da questo Ufficio che ha determinato, a partire dal 24.04.2023, il disseppellimento di alcune salme. Poiché, a fronte dell’ormai intervenuto interessamento dell’opinione pubblica, sussiste l’interesse pubblico alla conoscenza dei fatti sottesi alle attività di indagine in corso e, soprattutto, appare necessario evitare che vengano fornite notizie imprecise, si comunica quanto segue. L’attività di indagine – che alla data del 26.04.2023 ha determinato il disseppellimento di cinque salme – è scaturita dalla segnalazione della opportunità di accertare le cause di una serie di decessi di persone ricoverate in una struttura sanitaria di Torremaggiore. Come già riportato da alcune testate giornalistiche, si è giunti a ipotizzare che i decessi fossero dovuti alla somministrazione impropria di farmaci appartenenti alla categoria delle benzodiazepine e, pertanto, si è ritenuto necessario disporre il disseppellimento di un totale di sedici salme per compiere i necessari accertamenti autoptici e tossicologici, che avverranno nei prossimi giorni secondo un programma già elaborato da questo Ufficio. L’individuazione delle salme da sottoporre agli accertamenti è avvenuta anche in base all’analisi delle cartelle cliniche, già acquisite da questo Ufficio. Le indagini sono delegate al Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia e sono in corso al fine di verificare la fondatezza o meno dell’ipotesi di reato e le eventuali responsabilità Nell’attuale stadio del procedimento penale – che pende nella fase delle indagini preliminari – non è possibile rilasciare informazioni circa le ipotesi investigative. Occorre evidenziare che le persone sottoposte alle indagini non possono considerarsi responsabili di
alcun reato fino alla pronuncia nei loro confronti di una sentenza di condanna definitiva.
Il Procuratore Aggiunto
Silvio Marco Guarriello

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