Trani:Giustizia truccata in tribunale, è un rebus il processo-bis di Potenza

          Definire la sentenza emessa dal Tribunale di Lecce “ignobile”, tacciare di incompetenza,

Si andrà sicuramente in Cassazione per stabilire il Tribunale competente. E l’ex gip Nardi va a giudizio per l’omessa custodia della pistola

Per la Procura di Trani i problemi continuano ancora. Pure se ce stato un notevole cambiamento con l’arrivo del Procuratore dott. Renato Nitti. Il processo per la presunta giustizia truccata del sistema dell’ex procuratore Carlo Maria Capristo dovrà ricominciare. Nella mattinata di oggi nel Tribunale di Trani,è stato sancito che il processo dovrà ricominciare , oggi, davanti al gup di Potenza. Ma non è affatto detto che andrà avanti. Perché dopo l’annullamento delle condanne da parte della Corte d’appello di Lecce, secondo cui a occuparsi dell’ex gip Michele Nardi avrebbe dovuto essere il Tribunale del capoluogo lucano, è possibile che il nodo della competenza finisca davanti alla Cassazione.

L’ipotesi è infatti che il gup Lucio Setola possa sollevare un conflitto di competenza, anche a prescindere dal fuoco di fila delle eccezioni preparate dalle difese e in particolare da quella di Nardi ,avvocati Domenico Mariani e Carlo Taormina che metteranno nel mirino i verbali dell’incidente probatorio su cui si basa tutto il processo..

Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che la Corte d’appello di Lecce ha direttamente annullato la sentenza con cui il magistrato tranese è stato condannato in primo grado a 16 anni e 9 mesi,

Queste evidenze hanno rilevato il reale problema, cioè,  che, per  mentre la procura di Trani accumulava flop giudiziari e si diffondevano i segnali del malaffare che guidava l’azione di diversi magistrati, il Csm decise addirittura di promuovere Capristo, nominandolo nel 2016 alla guida della procura di Taranto, con i risultati che ora vediamo. Al plenum che deliberò la nomina del nuovo procuratore di Taranto, l’allora consigliera del Csm Maria Elisabetta Alberti Casellati sottolineò lo “straordinario profilo professionale” di Capristo.

Questo processo a Nardi,sta evidenziando alcune problematiche che l’ex magistrato Nardi sta mettendo fuori tramite i suoi legali. Stavolta Nardi ne ha per tutti,dai  carabinieri che hanno fatto le indagini, a i giornalisti che hanno scritto sui giornali facendosi manipolare o altro. Ma soprattutto per i ex colleghi, i magistrati. Partendo dal “totale scadimento della cultura della giurisdizione che connota i magistrati pugliesi”.Partendo dai magistrati  di Lecce ,che -non sono stati, non possono essere, e tanto meno apparire, imparziali e sereni nella decisione del processo- fino al presidente della Corte d’appello di Bari, accusato dallo stesso, di essersi pubblicamente espresso sugli arresti senza la dovuta prudenza.I legali continuano accusando il mondo dell’informazione,i giornalisti, “l’aggressiva e abnorme campagna giornalistica condotta dalla stampa locale nei confronti dell’imputato e delle dinamiche in seno all’ambiente giudiziario pugliese di cui tale campagna è sicuramente, almeno in parte, causa. Nardi aveva ricusato, per grave inimicizia, il presidente di sezione di Corte d’appello, Vincenzo Scardia, lo stesso che ha poi accolto le sue richieste annullando tutto”

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