San Giovanni Rotondo(fg): Emergenza a casa Sollievo della Sofferenza, necessitano da 22 e 46milioni per “salvare” l’ospedale .

l direttore generale Gumirato ha dichiarato “necessita un “ripiano” dei conti consistente”.

Il Direttore appena nominato a casa Sollievo della Sofferenza ha dichiarato in maniera aperta ed esplicita che questa  il Vaticano non potrebbe intervenire  per risolvere  l’Irccs di San Giovanni Rotondo. Trovare una soluzione. 

Siamo in una situazione di non ritorno “ Ma ora non ci sarebbero più le condizioni per un intervento di questo tipo. Il direttore generale dichiara “Noi siamo un istituto di ricerca e siamo un grande ospedale, abbiamo la certezza che il Vaticano non è nelle condizioni di poter fare promesse di tipo economico. E quindi dobbiamo salvarci con un lavoro comune, che ha a che fare sia con tipicità della sanità che con altre tipicità. I costi energetici li soffrono tutti, altre tipologie di pressione da parte della popolazione, dei bisogni delle emergenze, invece riguardano tutti”.

L’ospedale di San Pio fa prestazioni per circa 236 milioni di euro l’ anno. L’Ospedale attira pazienti da fuori regione e dalle altre province nella misura del 15% dell’intera capienza di posti letto, in particolare nelle specialità di genetica medica, ematologia, cardiochirurgia e urologia. Nel 2022 gli accessi ambulatoriali di pazienti fuori regione sono stati il 7,2% (21mila su 277mila); il rapporto sui ricoveri, come detto, è invece più alto, con 4.800 posti letto occupati su oltre 32mila.

I pazienti complessivamente trattati ogni anno sono circa 57mila, con un tasso di occupazione vicino all’80% degli 867 posti letto disponibili. I dipendenti sono 2500 e, nelle ultime settimane, i sindacati si sono lamentati per la retribuzione Sembra difficile, al momento, trovare la quadra sulla tenuta dei conti. “mancano tra i 23 e i 46milioni di euro. Questa è l’ipotesi che abbiamo per il 2023. Quindi per quest’anno dobbiamo far fronte a maggiori costi per un importo che oscilla in quella forbice…”. E i tempi per recuperare sarebbero piuttosto serrati: “Non possiamo alzare ed abbassare la serratura a nostro piacimento, il 50% delle prestazioni che forniamo sono persone che passano dal pronto soccorso, per cui non si può cambiare metodo. Anche sulla mobilità attiva, sui pazienti del Sud che vengono a curarsi da noi, potremmo avere una situazione per cui, nel giro di qualche mese, non riusciremo a garantire una risposta perfettamente aderente alle richieste, ne abbiamo molte”.

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