Ancora un comune pugliese, sciolto per infiltrazioni mafiose “Comune di Trinitapoli”(BT)

La commissione di accesso si è insediata il 29 luglio nel Comune di Trinitapoli(BT). La Commissione nominata dal Prefetto di Barletta Andria Trani Maurizio Valiante, in base all’articolo 143 del T. U.E.L. D.L.267/2000,in base alla delega del Ministro dell’Interno, al fine di poter svolgere accertamenti mirati ed approfonditi, volti a verificare la sussistenza di eventuali forme di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso o similaretali da determinare un’alterazione del processo di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento e l’imparzialità dell’Amministrazione Comunale, nonché il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidata. 

La commissione,su richiesta del Prefetto Valiante fu nominata:con i seguenti componenti: dott. Sergio Mazzia, Viceprefetto Vicario presso la Prefettura di Barletta Andria Trani, dott. Gesualdo Masciopinto, Dirigente della Squadra Mobile presso la Questura di Barletta Andria Trani, Cap. Paolo Milici, Comandante della II S. N. I.Comando Provinciale Carabinieri di Bari. La commissione, aveva avuto mandato in base  alla normativa vigente,per tre mesi, successivamente fu prorogata per altri tre mesi in base ai poteri che la normativa concede al prefetto.

Tutto cio’ scrisse una pagina buia, oscura piena di ombre nella cittadina. Con questo segno l’immagine del Consiglio Comunale dell’intera amministrazione ebbe un danno non indifferente. La credibilità della città,del consiglio comunale e dei politici che la rappresentavano venne macchiata da una macchia che rimarrà a vita.

Un insediamento,della commissione di accesso che fece perdere la credibilità di tutta la città.


Soprattutto in questo contesto agricolo ,in un piccolo paese dove si sa di tutto di tutti.Nell’anno 2021, con l’istituzione del 1^ Osservatorio comunale per la legalità,fu prestata molta attenzione al Comune di Trinitapoli, dove fu richiesto di promuovere maggiore trasparenza nella gestione della cosa pubblica.

La commissione d’indagine nominata il 29 luglio 2021 ha concluso a fine mese di gennaio 2022 gli accertamenti. Nei primi giorni di febbraio 2022 è stata consegnata una dettagliata relazione al prefetto Valiante, che fotografa la gestione dell’amministrazione compresa  quella gestita da Di Feo (sindaco precedente) e  l’attuale.

Per arrivare a tale decisione,di scioglimento del comune significa che sono  emersi Concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori (incarichi istituzionali) ovvero su forme di condizionamento degli stessi tali da determinare una modifica del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il giusto andamento e/o l’imparzialità delle amministrazioni comunali, nonché il modificare il giusto e regolare funzionamento dei servizi ad esso affidati, ovvero che possano influire (o risultino) tali da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica e l’interesse

Per iniziare  la Commissione ha acquisito,elenco degli atti deliberativi del Consiglio e della Giunta e le determinazioni adottate dai responsabili degli uffici comunali,tutti i mandati di pagamento,tutte le autorizzazioni e/o licenze nei settori commerciali e/ o  produttivo,tutte le concessioni e autorizzazioni in materia edilizia, l’elenco delle concessioni demaniali e delle ordinanze circostanziali ed urgenti, l’elenco nominativo del personale in servizio con mansioni, elenco delle figure professionali assunte a qualsiasi titolo,con contratto a tempo determinato o altre forme di collaborazione o consulenti,prospetto relativo all’assetto organizzativo degli uffici comunali,elenco del patrimonio immobiliare del Comune,compreso i terreni con specificazione del relativo utilizzo e/o utilizzatori,elenco dei beneficiari dei c.d. buoni-spesa relativi alla  normativa Covid.

Tutto ciò è stato analizzato,sotto lente d’ingrandimento, spulciando ogni particolare indizio che portasse ad elementi, raccolti dalla la polizia giudiziaria che stava già indagando,e confrontati con atti deliberativi. Ricordiamo che i membri della commissione fanno parte delle forze dell’ordine e che pertanto sono agevolati alla raccolta di indizi. Adesso bisogna vedere quanti consiglieri e assessori e dirigenti  sono coinvolti. Ovviamente i nomi che usciranno verranno associati ad una vicenda disonorevole(indipendentemente dal grado di partecipazione e/o  coinvolgimento) che porterà a nefaste conseguenze sulla vita sociale ed economica del paese e sulla impronta negativa che macchierà il nome di Trinitapoli per molti anni.

Attendiamo la relazione dettagliata degli accertamenti per fotografare la reale gestione amministrativa del Comune.

Vogliamo chiarire alcuni elementi,onde evitare che si possa creare confusione ed arrivare ad affrettate conclusioni che possano pregiudicare o macchiare la onorabilità e la reputazione delle persone.

Lo scioglimento di un consiglio comunale è un atto amministrativo straordinario dotato di ampia discrezionalità di competenza del governo che lo adotta quando sono accertati reati o collegamenti in base all’’art. 141 del d. lgs. 267/2000 stabilisce che i consigli comunali vengono sciolti con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell‘Interno.

Per decidere lo  scioglimento,non è obbligatorio che vengano accertati reati contro la pubblica amministrazione,questo potere anzi competenza rimane della magistratura ordinaria.

 La Procura della Repubblica, utilizzerà la sua funzione primaria di  vigilare sull’osservanza delle leggi.

In sostanza,lo scioglimento di un comune può essere effettuato,anche se gli amministratori non hanno commesso alcun reato,ma possono essere presumibile condizionati o non capaci di sottrarsi ad eventuali intimidazioni esterne e/o quando i collegamenti con la criminalità organizzata  mantenendo rapporti con  l’apparato burocratico comunale.

Ricordiamo per precisione che la proposta di scioglimento, di competenza dei Prefetti, “indica gli amministratori ritenuti responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento”pur non avendo commesso reati ma hanno creato le condizioni”.

Questo potrebbe comportare che le persone coinvolte possano essere non piu’ candidabili:

Gli amministratori responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento non possono essere candidati in relazione ai due turni elettorali successivi allo scioglimento stesso, qualora la loro incandidabilità sia dichiarata con provvedimento definitivo” (della Magistratura ordinaria).Attendiamo la relazione con le motivazioni di tale atto.

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