Revoca misure cautelari alla Livrerio Bisceglia, la procura: “Non è mutato il quadro indiziario”

Non accenna a bloccarsi le svariate polemiche che i il polverone mediatico alzato dallo scandalo del caporalato a Foggia, con l’operazione “Terra Rossa” condotta dalla Procura della Repubblica di Foggia. Il  ciclone ha coinvolto 16 persone, tra cui la moglie l’ex Prefetto Michele Di Bari.

 Ludovico Vaccaro, Procuratore della Repubblica di Foggia, ha voluto chiarire con un comunicato stampa, chiarendo alcuni punti a  riguardo in merito al  procedimento di Margherita Grippo, Gip che il 23 dicembre scorso ha emanato  la revoca dell’obbligo di firma e di presentazione alla Polizia Giudiziaria per Rosalba Livriero Bisceglia, moglie del Prefetto di Di Bari.

Vaccaro chiarisce:il gip del Tribunale di Foggia ha revocato la misura cautelare dell’obbligo di firma nei confronti di Rosalba Livrerio Bisceglia l’imprenditrice agricola e moglie del’ex capo del dipartimento delle libertà civili e dell’immigrazione Michele Di Bari, “perchè sono venute meno le esigenze cautelari, ma non perchè sia mutato il quadro indiziario nei suoi confronti”.  Precisazione scritta in una nota stampa a firma del Procuratore della Repubblica di Foggia che ritiene necessario chiarire alcuni elementi per consentire una “informazione corretta” sul procedimento. L’imprenditrice foggiana è indagata con altre 15 persone in una operazione anticaporalato messa a segno dai carabinieri il 10 dicembre scorso. La procura di Foggia, nella nota a firma del procuratore capo Ludovico Vaccaro, spiega che il gip ha disposto la revoca dell’obbligo di dimora e di firma poiché ha ritenuto non più sussistenti le esigenze cautelari anche in considerazione dello stato di incensuratezza dell’indagata e del comportamento processuale dell’imprenditrice. Stesso gip, continua a chiarire la procura, che ha espressamente affermato che “anche all’esito dell’interrogatorio di garanzia, il quadro indiziario non risulta mutato ed anzi per certi versi può ritenersi confermato”. La procura foggiana spiega ancora che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che l’indagata non può essere considerata colpevole fino alla condanna definitiva.

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