Inchiesta sulle tangenti in Puglia, un imprenditore intercettato: «Ora sono guai»

Regione Puglia:” Luca Leccese,…se lo spostano sono nei guai”intercettato, era preoccupato dello spostamento di Ufficio di Mario Lerario”.

Gli imprenditori erano preoccupati di un eventuale spostamento del dirigente della regione.

“Eh… ma adesso i casini si creeranno…. perché col fatto che là…..mi capisci….  Cambierà la persona, poi ti spiego, bisogna capire…”. Conversazione tra Luca Leccese, indagato nell’inchiesta sulle tangenti al capo della Protezione Civile Pugliese Mario Lerario,secondo gli inquirenti, Leccese era molto ma molto preoccupato dallo spostamento  di ufficio di Lerario.

“La preoccupazione ,era dal cambio di incarico di Lerario. In data  01/11/2021 ha lasciato la direzione della sezione Provveditorato economato per assumere quella della sezione Strategia e governo regionale Pugliese.Dalle considerazioni effettuate da Leccese si comprende chiaramente che la presenza di Lerario aveva l’effetto di evitare problemi, “casini”, per Leccese.

Dalle intercettazioni telefoniche trascritte si evince chiaramente che l’ex capo della Protezione civile favorisse alcune imprese, ricevendo in cambio le mazzette. Lerario, nei due interrogatori a cui è stato sottoposto, ha ammesso chiaramente di aver ricevuto denaro, ma ha chiarito”non ho richiesto nulla“ha negato di aver preteso bustarelle. I due imprenditori, agli arresti domiciliari,hanno dichiarato “Era una nostra iniziativa,non ha mai richiesto nulla” avrebbero detto ai magistrati”.

Nei primi giorni dell’anno nuovo 2022 saranno interrogati nuovamente. Leccese e Mottola, saranno interrogati dal giudice delle indagini preliminari,le verifiche non si sono fermate, anzi stanno andando avanti,vogliono capire chi ha indirizzato gli imprenditori al dirigente regionale,quali sono state le sponsorizzazioni politiche e chi abbia mediato tra il dirigente e la politica. Il Nucleo della Guardia di Finanza sta passando a setaccio tutti i documenti, pc e cellulari sequestrati, parallelamente vengono controllati gli appalti gestiti negli ultimi due anni da Lerario.Ricordiamo che Lerario ha gestito anche i lavori del Gino Lisa di Foggia.Pertanto si stanno verificando una serie di elementi tra i lavori svolti e le varie chiamate effettuate dal LECCESE e dai vari imprenditori.Si sa che che la politica gestisce tutto cio’ che sono lavori che fanno capo alla regione.Il Gino Lisa è stato utilizzato da diversi politici che ricoprono incarichi regionali come il fiore all’occhiello della regione e di politici locali che in questo momento non stanno effettuato nessun comunicato. Vedremo in futuro cosa siccederà.Nella giornata di ieri la Guardia di Finanza si è recata nuovamente negli uffici della regione sequestrando altra documentazione inerente l’ospedale Covid in Fiera a Bari,e altra documentazione dell’aeroporto Gino Lisa di Foggia. 

Tutte le assegnazioni effettuate da Lerario, del valore di milioni e milioni di euro, come la realizzazione dell’ospedale Covid in Fiera del Levante a Bari,l’inchiesta è partita inizialmente proprio dagli accertamenti sulla maxi struttura inaugurata dieci mesi fa durante la seconda ondata pandemica, attenzionata particolarmente perché i costi erano lievitati da 7milioni di euro a 17milioni di euro a 22milioni di euro,dove sia il presidente che il vice andavano orgogliosi della costruzione.

Inoltre tutti i bandi che il dirigente ha gestito nelle sue competenze, sono svariate le gare pubbliche gestite direttamente o indirettamente da Lerario,nei diversi settori, compreso quello dell’accoglienza dei migranti e dei centri, a partire da Borgo Mezzanone. Appalti del valore di 110 milioni di euro, tra questi anche quello per la realizzazione della fabbrica delle mascherine. 

Ricordiamo che qualcuno avverti il dirigente,dove la Procura di Bari e fiamme gialle sono alla ricerca di eventuali complici e della talpa che avvertì Lerario dell’inchiesta in corso, permettendogli di bonificare l’ufficio dalle microspie.Ne fu trovata una sola.

La cosa che ha fatto insospettire gli investigatori alcune zone ombra nella gestione delle svariate commesse è questa la frase chiave riportata in una informativa della guardia di finanza. Questa frase “ preoccupa molto perché è un vuoto che non riesce a colmare” l’indagine è ancora allo stato iniziale e il rischio è che le gare di appalto milionarie aggiudicate non regolarmente possano essere più di cinquanta se non di più.

Le zone ombra sono svariate e nel contempo particolarmente complesse visto le diverse assegnazioni fatte. I lavori, servizi e forniture, stante la ricorrenza degli affidamenti effettuati sia direttamente che indirettamente,erano stati evidenziati visto i svariati frazionamenti impropri degli appalti e soprattutto di aggiudicazioni frequenti in favore di una rosa di operatori economici, in difformità ed elusione alla normativa di settore”.

Certo che questa inchiesta abbraccia molti settori e molti imprenditori ma soprattutto politici che hanno fatto da croupier con gli imprenditori.

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