DIGOS PERQUISIZIONE NELLE SEDI FORZA NUOVA BARI,FOGGIA,BRINDISI.

La Digos ha effettuato perquisizioni sulle tre città della Puglia,le persone avrebbero avuto un ruolo determinante nell’assalto della CIGL.

Roberto Falco esponente di Forza Nuova invita tutti i baresi a partecipare alla   manifestazione “No green pass” di Roma. L’invito viene fatto tramite il suo profilo Facebook ,” per fermare il Governo”. Poi aggiunge: «Faccio un invito a tutti gli operai e ai dipendenti: “Strappate il tesserino del sindacato, non hanno valore. Hanno concordato con il Governo la vostra esclusione dal posto di lavoro..

Il giorno dopo, Falco era a Roma, pronto per la manifestazione. Ricordiamo a chi ci legge, che poi la manifestazione da pacifica che doveva essere,si è trasformata in vero e proprio assalto alla sede romana della Cigl. Da indagini della Digos hanno riscontrato che c’è un filo diretto con i vertici nazionali e quelli pugliesi di Forza Nuova con un ruolo determinate tutto da definire, La Direzione Distrettuale Antimafia ha potuto riscontrare,dopo aver perquisito le sedi nelle tre città che i responsabili provinciali di Forza Nuova di Bari, Brindisi e Foggia sono determinati in eventuali attacchi a diverse punti che loro definiscono strategici.Adriano D’Agnello, 31enne di Brindisi, Domenico Carlucci (54enne di Foggia) Roberto Falco, 53enne di Bari, Beatrice Falco 45enne di Bari. A Foggia gli investigatori,hanno passato al setaccio anche la sede del movimento.

L’indagine è partita da una verifica,di un attivista del movimento che ha partecipato alla manifestazione di Roma. Il sospettato aveva già partecipato a manifestazioni di protesta contro contrasto alla pandemia da Covid,a Bari. Gli inquirenti, della sezione antiterrorismo barese, attraverso la visione dei profili social degli indagati, ha verificato la partecipazione almeno di due degli indagati, alla manifestazione nella capitale.

Il Dott. Roberto Rossi,Procuratore di Bari e coordinatore della Dda Francesco Giannella e dal pubblico ministero Ignazio Francesco Abbadessa hanno appurato che esiste una fitta rete di contatti tra i vertici nazionali del movimento e gli attivisti pugliesi perquisiti.

Giuseppe Provenzale, Luca Castellini, Davide Pirillo e Stefano Saija, con cui si inneggiavano esplicitamente ad «innalzare il livello dello scontro, annunciando che il «popolo non si fermerà». Una intensa e scrupolosa attività investigativa ha poi consentito di collocare a Roma < il giorno dell’assalto alla Cgil, anche Beatrice Falco>. La polizia ha sequestrato smartphone e notebook degli indagati.

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