Riforma catasto, Franco, è solo mappatura, dal 2026 la userà chi vorrà:ipocrisia pura


Dopo vari ripensamenti e vari scambi di idee in merito ai dettagli sulle tempistiche per la riforma del catasto: il ministro dell’Economia, Daniele Franco ha ritenuto rilasciare una dichiarazione definendo come “un esercizio di mappatura che sarà reso disponibile nel 2026, non ha alcun effetto immediato chi lo vorrà utilizzare lo utilizzerà.”

Riforma del catasto in che cosa consiste e la finalità

Nell’audizione presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato, il Ministro Franco a precisato che “nel 2026 [l’aggiornamento] ribadendo -verrà usato da chi vorrà utilizzarlo. Per ora è un esercizio per capire lo stato del nostro sistema immobiliare”.
L’obiettivo dichiarato dal governo non è quello di utilizzare questa mappatura per aumentare le tasse sulla casa, ma per recuperare il gettito evaso dagli immobili non accatastati. La ricerca dell’Agenzia delle Entrate si concentrerà sulle case “fantasma” e su quelle la cui destinazione d’uso non corrisponde all’imposta versata.
Secondo le stime del Mef l’evasione sull’Imu ammonta a 6 /8 miliardi di euro.

Il valore di mercato dell’immobile sarebbe affiancato a quello degli estimi catastali, ma senza effetti sulla tassazione. (Invece da come è scritto nel documento ci sarà v un aumento in automatico alzando le tasse per l’anno prima casa)Questo punto è finito al centro di un’accesa contesa politica fra il leader della Lega, Matteo Salvini e il capo del governo, Mario Draghi: “Non ci sarà un aumento delle tasse e non c’è una patrimoniale sulla casa”, ha dichiarato il premier mercoledì. “Questo governo non tocca le case degli italiani e non intende aumentare le tasse”, ha aggiunto, “abbiamo detto fin dall’inizio che non avremmo aumentato le tasse. Sono passati sette mesi, non le abbiamo aumentate nonostante ci siano state molte richieste di farlo e abbiamo detto di no”.

Il futuro del Superbonus 110%

Come si evince dalla Nadef, la prossima Legge di Bilancio prorogherà il Super bonus 110% per il rinnovamento del patrimonio edilizio italiano. Ma il ministro Franco ha voluto precisare che il tempo per una misura del genere dovrà rimanere circoscritto: “Il superbonus e gli altri bonus edilizi sono molto importanti per far ripartire il settore delle costruzioni, quindi nella legge di bilancio stiamo valutando in che modo possano e debbano essere prorogati”, ma “dobbiamo ricordare che sono uno strumento molto costoso” e “non sostenibile alla lunga”, ha affermato Franco alle Commissioni.
Le costruzioni “sono un settore che va sostenuto, avendo a mente che non può crescere a dismisura: se ciascun italiano fa domanda, per 30 milioni di unità immobiliari l’effetto sui conti e sul debito è stratosferico”.

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