LA CRIMINALITÀ COME SI È RADICATA,COME BISOGNA COMBATTERLA.

La criminalità organizzata in Puglia ormai é arrivata ad occupare, comandare l ‘intero territorio. La Capitanata ormai é ai minimi storici. Si è modificata, non è più la criminalità degli anni 80 che mirava solo al mercato degli stupefacenti , ma ora mira ad entrare nell’economia legale, a condizionare i flussi finanziari. Nel 2020 presso l’universita di Foggia, il procuratore Nazionale antimafia, Calfiero De Raho si soffermò sull’appoggio che le organizzazioni criminali pugliesi, trasformatesi in mafia degli affari, ricevono “da parte di quella che indichiamo come la borghesia mafiosa” punto d’incontro tra gli interessi dei clan e di una parte del mondo imprenditoriale e politico. Lo scioglimento dei comuni di Cerignola, Manfredonia e da ultimo del capoluogo della Capitanata non possono che confermare quanto dichiarato dal procuratore. La direzione investigativa antimafia, ormai insediatasi in Capitanata conferma che ormai la mafia foggiana sta assumendo sempre più la forma di un network per cercare consensi nei tessuti sociali ed economici. Sempre più prestanomi all’interno di aziende per poter reclutare denaro provenienti da attività illecite. Ormai la Capitanata è sotto lo schiaffo della criminalità organizzata e recluta giornalmente giovani che cercano denaro facile. Come arginarla? Si può chiedere ed ottenere la sezione investigativa antimafia cosa avuta ma la predetta non è operativa studia dati verifica, nell’anno capitanata servono uomini che facciano indagini Chevrolet siano presenti sul territorio che lo conoscano che sappiano come e dove andare, significa avere maggiori forze dell’ordine ma tutto ciò non basta, bisogna intervenire anche in altro modo. Bisogna intervenire da prima nelle scuole, i maestri, i professori devono seguire i loro alunni, non insegnare loro solo a saper leggere e scrivere ma insegnare loro il rispetto per loro, i compagni, il rispetto del loro territorio. Spiegare loro cosa é la nostra Costituzione, come e con quali sacrifici si é arrivati ad ottenerla. Portarli sempre più a socializzare ed integrarli nei contesti sociali puliti. Si deve chiedere aiuto ai tanti parroci delle svariate chiese che integrino sempre più i giovani, impegnandoli dopo la scuola con giochi, lezioni di musica, teatro e tutto ciò che più può interessare i giovani. Ed in ultimo chiedere ai Comuni di aprire sportelli per progetti che facciano inserire il giovane nel tessuto sociale ,aprire scuole di formazione che imparino il lavoro dando la possibilità di aprire officine ,meccanico, elettrauto,falegname e altre attività inserendoli nel tessuto sociale.Aprire centri sociali, inserendo pedagogisti ,psicologici che possano aiutare in modo concreto e professionale i tanti giovani che girovagano per la città senza sapere quale possa essere il loro futuro. Sempre le amministrazioni comunali devono attivarsi con le strutture sociali a trovare posti di lavoro ai tanti giovani, inserirli nei tanti luoghi di lavoro che hanno bisogno di giovani, di forza lavoro.C’è bisogno dell’intera comunità onesta per contrastare una piaga che giorno dopo giorno si sta sempre più affermando.

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