LUCERA:ARRESTATO UNO DEI RESPONSABILI DELL’ASSALTO AL BANCOMAT

DEL B.P.M. DI VIA ZUPPETTA.

Nel cuore della notte del 24.09.2021 un improvviso boato aveva spezzato il sonno di decine di cittadini di Lucera,facendoli sobbalzare dai letti ed affacciare impauriti alle finestre ed ai

balconi delle relative abitazioni. Qualcuno dalla fitta coltre di fumo che si levava da via Zuppetta,nel  pieno  centro  storico  del  comune  federiciano  riusciva  ad  intravedere, in

lontananza, la sagoma di due persone o forse tre, allontanarsi a piedi in direzione del piccolo vicolo Cassella che dalla citata via immette in un labirinto di viuzze che si snodano nel paese vecchio.

Immediatamente veniva dato l’allarme al 112 e i carabinieri giungevano prontamente sul posto, il tempo di accorgersi dell’ennesima esplosione di uno sportello ATM, quello, in questo caso, del Banco Popolare di Milano.

La tecnica utilizzata e’ quella solita con la quale si fa detonare una carica esplosiva attivata tramite miccia, ambedue (la miccia e il materiale esplosivo) poggiate su un manufatto metallico a forma di “T” la cui estremità viene inserita all’interno della fessura che eroga le banconote.La chiamano comunemente “marmotta”,   ed   è un grimaldello che serve,attraverso la deflagrazione della suddetta carica esplosiva, per aprire come noci le casseforti che alimentano i dispositivi ATM (Automated TellerMachine) di uffici postali e sportelli bancari. Ma spesso la detonazione, sventra uffici, vetrate, soffitti, pareti, arredi, mettendo a repentaglio la stabilità e l’agibilità degli edifici ove tali macchine sono posizionate.Poco conta se poi il colpo venga portato a termine o meno, come nel caso in questione incui, proprio la violenza dell’esplosione sortiva l’effetto di mettere in fuga gli sconsiderati ,quanto, in questo caso evidentemente, maldestri, autori del colpo. La portata delittuosa dell’azione criminale sta proprio in questo: non è importante mettere a serio repentaglio l’altrui (e talvolta la propria) incolumità, quanto tentare di sottrarre quante più banconote possibili.Il lavoro d’indagine compiuto dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Lucera, a partire dal sopralluogo sulla “scena del crimine”,all’acquisizione   di   ogni   utile   dettaglio,   informazione   o   elemento,   per   ricostruire compiutamente tempi, modalità e soprattutto per risalire agli autori dell’efferata azione delittuosa, ha dato i suoi frutti.Gli inquirenti sono partiti proprio da quelle lontane e sfocate sagome che si dileguavano per vico Cassella, ripercorrendo centimetro per centimetro tutte le viuzze che di lì si snodano,rinvenendo in tal modo un passamontagna usato ed abbandonato dai malviventi durante la fuga, acquisendo e visionando tutte le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti, inprossimità   di   abitazioni   private   ed   esercizi   commerciali,   comparandole   con   le   nitideimmagini fornite del sistema di video sorveglianza del predetto Istituto di credito cheimmortalavano, forme, fattezze, indumenti dei tre, questo il numero dei rei, intenti adarmeggiare con la “marmotta”.Proprio l’attenta analisi dei filmati, nonostante i volti dei criminali fossero, come accennato,travisati da passamontagna, porterà ad individuare con certezza uno dei tre, comparando iparticolari indumenti indossati quella notte con quelli, del tutto identici, imprudentementeostentati dallo stesso su facebook, nonché le caratteristiche fisiche del tutto sovrapponibili con quelle ben note ai carabinieri, essendo il prevenuto, ampiamente noto alle Forze di Polizia. Lo stesso, tra le altre cose, immortalato durante il percorso di fuga da diversi sistemi di videosorveglianza, ignaro di essere ripreso, non esitava ad un certo punto, a togliersi il passamontagna, mostrando il volto,dissipando, in questo modo, i pochi dubbi rimasti agliinvestigatori.Alle prime luci dell’alba i carabinieri della Compagnia di Lucera hanno dato esecuzioneall’ordinanza che ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di R.S., 34 enne nativo di Foggia ma residente da sempre a Lucera,   come   sottolineato, ben noto ai Carabinieri;la misura è stata disposta dal G.I.P. del Tribunale di Foggia su richiesta del Sostituto Procuratore   titolare   dell’attività   d’indagine,che hanno entrambe concordato appieno con le predette risultanze investigative Ulteriori indagini sono in atto da parte dei militari che contano ben presto di chiudere il cerchio   sui   correi,   sfruttando   ulteriori   risultanze   emerse   durante   l’articolata e particolarmente accurata attività investigativa.

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